Cambiare dove si può

Fermo, 22 febbraio 2015 - Le aziende che chiudono, i turisti che calano, la questura che non assegneranno più, la Provincia rimasta quasi al verde per mancanza di risorse e trasferimenti statali, Fermo senza più sindaco e il Micam che è andato male.

Se uno mette insieme tutti questi segnali negativi rimane senza un briciolo di speranza. Ma abbiamo sempre detto che piangersi addosso non fa parte del nostro Dna, quindi ancora una volta ci sarà da rimboccarsi le maniche e ingegnarsi.

I calzaturieri, emblema del pragmatismo fermano, ringraziano per il sostegno delle aree hospitality e restano disponibili per qualsiasi tipo di promozione territoriale, ma stanno organizzandosi per conto loro nella ricerca di nuovi mercati dove esportare. Ai politici chiedono solo un sostegno fiscale, alle altre istituzioni di concentrare le disponibilità economiche in concreti servizi alle imprese.

Sul fronte del turismo, la speranza è che la lezione sia servita e si vada alla ricerca di visitatori e villeggianti con ben altri mezzi e strategie. Per quanto riguarda la politica, invece, dovendo votare tutti per il nuovo Consiglio regionale e i fermani anche per quello comunale, le possibilità di cambiamento e miglioramento sembrano tante di meno.