Chalet Moyto e gli altri locali colpiti, l'ombra del racket

L'incendio che ha distrutto il locale di Porto Sant'Elpidio allunga la scia di fuoco che da tempo semina il terrore lungo la costa

Porto Sant'Elpidio, lo Chalet Moyto distrutto dall'incendio (Zeppilli)

Porto Sant'Elpidio, lo Chalet Moyto distrutto dall'incendio (Zeppilli)

Porto Sant'Elpidio (Fermo), 24 giugno 2016 - L'incendio che nella notte tra mercoledì e giovedì ha distrutto lo chalet Moyto (FOTO) di Porto Sant'Elpidio riporta d'attualità una serie di episodi analoghi successi in provincia.

Una lunga scia di fuoco lungo la costa, innescata da tanto tempo colpendo quasi sempre discoteche, locali e chalet, ma non ha risparmiato neanche le imbarcazioni. Tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009, a Porto Sant’Elpidio, vengono registrati ben tre tentativi di incendio ai danni del disco bar Ginger. Si scoprirà che dietro c’è una banda di matrice calabrese che voleva accaparrarsi il locale per eliminare la concorrenza. Oggi sono 11 le persone ancora sotto processo per questi fatti. 

Ancora sconosciuti invece gli autori dei tanti roghi dolosi che si sono verificati negli anni a seguire. A Porto San Giorgio, 3 gennaio 2011, c’è l’ombra del racket sull’attentato incendiario messo a segno ai danni dello chalet ristorante Delfino Verde. Stabilimento interamente distrutto e una tanica di benzina lasciata come firma. I piromani tornano a colpire nel marzo 2012, a Lido di Fermo, quando un rogo doloso divora lo storico chalet «Il Grillo».

Nello stesso anno, la notte del 6 novembre, tocca invece alla discoteca Zen di Porto San Giorgio, completamente distrutta dalle fiamme e mai più riaperta. Il 24 settembre 2013, sempre a Porto San Giorgio, ignoti tentano di dare fuoco alla discoteca Le Gall. L’allarme viene lanciato in tempo e si evita il peggio. Cinque mesi dopo, Il 21 febbraio 2014, tocca alla discoteca Gilda di Porto Sant’Elpidio ad essere distrutta dal fuoco doloso. Il titolare punta il dito contro qualche locale concorrente, ma non viene esclusa la pista del racket. Quasi tutti i locali incendiati, compreso il Moyto, hanno un curioso comune denominatore: si balla la musica latino-americana. Vanno quasi certamente collocati in un altro contesto i roghi delle imbarcazioni nel porto sangiorgese: quattro barche incendiate e affondate nel 2014 e, appena venerdì scorso, il rogo doloso del Gladius, imbarcazione del responsabile del porto, Basilio Ciaffardoni.

f. c.