Meningite, buone notizie dal Murri

Ciarrocchi e Livini: "Per fortuna non è contagiosa. Siamo già partiti con il trattamento"

Licio Livini, il direttore di Area Vasta 4 (Foto Zeppilli)

Licio Livini, il direttore di Area Vasta 4 (Foto Zeppilli)

Cesena, 20 dicembre 2016 - Sono stazionarie le condizioni del 35enne di Monterubbiano ricoverato sabato mattina al «Murri» per un caso di meningite. Il giovane è ancora nel reparto di rianimazione in coma farmacologico, ma la buona notizia è che il medici hanno individuato la causa della patologia. Si tratta di una meningite batterica provocata da pneumococco. I sanitari hanno attivato quindi la terapia specifica, che dovrebbe essere efficace già nei primi giorni di trattamento. A confermarlo è il direttore dell’Area Vasta 4, Licio Livini: «Si tratta di un caso circoscritto e sono subito scattate le precauzioni igienico sanitarie. La situazione del giovane ricoverato a Fermo per meningite è del tutto sotto controllo». L’altra buona notizia è che la patologia da pneumococco, al contrario di quella virale o da meningococco, non è contagiosa. «E’ una meningite da pneumococco e non del ceppo virale – spiega Giuseppe Ciarrocchi, responsabile dell’unità operativa di igiene e sanità pubblica - resta comunque l’isolamento del paziente per precauzione».

Lo ribadisce anche la direttrice sanitaria del «Murri», Fiorenza Padovani: «Il paziente è sedato, costantemente monitorato e sottoposte a terapia antibiotica. La meningite da pneumococco non è contagiosa e dunque non è necessario sottoporre a profilassi i familiari e le persone che sono venute in contatto con il ricoverato». Lo pneumococco è uno degli agenti più comuni della meningite. Oltre alla meningite, può causare polmonite o infezioni delle prime vie respiratorie, come l’otite. Come il meningococco, si trasmette per via respiratoria e può trovarsi nelle prime vie respiratorie senza causare alcuna malattia. L’allarme era scattato quando il giovane di Monterubbiano aveva iniziato ad accusare forti mal di testa e poi febbre alta, fino a quando il dolore al capo era diventato lancinante ed era sopraggiunto lo stato confusionale. La situazione era precipitata la notte di venerdì e le condizioni del 35enne erano peggiorate notevolmente.

A quel punto i familiari, preoccupati, avevano pensato di rivolgersi al pronto soccorso di Fermo, dove era stato immediatamente trasportato il giovane sabato mattina. Qui i medici non avevano avuto difficoltà a capire che il paziente era affetto da una meningite in stato avanzato. Erano subito scattate le precauzioni igienico sanitarie e il malato era stato messo immediatamente in isolamento quindi ricoverato nel reparto di rianimazione, dove lotta tra la vita e la morte. Al pronto soccorso sono scattate le operazioni di sterilizzazione dei locali in cui è stato ospitato il paziente e le procedure di profilassi per i medici e i paramedici entrati in contatto con lui. Il paziente era stato sottoposto alle analisi del sangue per cercare di capire di che tipo di meningite si trattasse ed era emerso che era di origine batterica e provocata dallo pneumococco.