Prefetture da salvare: Santori invita gli altri presidenti a un’azione comune

Ha scritto alle sedi di Confindustria interessate all’accorpamento

Andrea Santori, presidente Confindustria Fermo (Foto Zeppilli)

Andrea Santori, presidente Confindustria Fermo (Foto Zeppilli)

Fermo, 10 ottobre 2015 - Accorpamento della Prefettura con quella di Ascoli: Andrea Santori non si rassegna all’idea e intensifica la sua battaglia per mantenere a Fermo l’importante presidio statale. Il presidente della territoriale fermana alza l’asticella dell’allarme e coinvolge i massimi livelli di Confindustria. Ha scritto un’accorata lettera ai colleghi delle sedi provinciali delle altre 22 città che rischiano di rimanere senza Prefettura e al presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi. «Ritengo che il coinvolgimento di Confindustria nazionale, considerata la sua attenzione ai territori ed ai protagonisti dell’impresa - scrive Santori - possa essere centrale, perché assicurerebbe un coordinamento ampio fra tutti noi ed un supporto alle iniziative che decideremo di intraprendere. Perché se è vero che in passato abbiamo condotto campagne rilevanti di opinione e di fatto contro il proliferare di centri pubblici decisionali e per la loro soppressione, è ancor più vero che in questo caso ci troviamo al cospetto di qualcosa di inverso: non si tagliano le strutture ed i servizi inutili, al contrario si sopprimono quelli fondamentali e funzionali, che sono basilari in tutte le comunità, soprattutto in quelle di dimensioni minori».

Secondo Santori, il piano del ministero dell’Interno è sbagliato fin dai principi su cui si basa: «Alla domanda di maggiore Stato (inteso come servizi) dei territori e nei territori, si risponde con il suo ripiegamento e ritiro: alla sua semplificazione si sostituisce il sistematico taglio, alla coesione territoriale si preferisce la lacerazione, al (supposto) risparmio si antepone la disorganizzazione. al servizio si sceglie il disservizio, al cesello si predilige la scure, al progresso (dei territori) si propone l’arretramento».

Il presidente ci va giù duro ed aggiunge: «Mi è difficile comprendere le finalità del disegno che ha portato nel mio territorio, come in numerosi altri, alla soppressione della Provincia, al ridimensionamento dell’ufficio Inps, alla paventata cancellazione della Camera di commercio ed all’ipotesi di abolizione della Prefettura. Nel Fermano continuiamo ad essere preoccupati, ma per nessuna ragione rassegnati: è maturato, infatti, uno sforzo vigoroso e corale tra attori pubblici e privati che ha portato alla condivisione di iniziative importanti».

Andrea Santori, pertanto, invita i colleghi delle altre 22 sedi di Confindustria a un’azione comune: «È necessaria un’iniziativa nazionale che, partendo sai singoli territori, crei le condizioni per ostacolare i contenuti delprovvedimento governativo e per incoraggiare il successivo ritiro. Prima ancora che il testo venga definitivamente approvato, possiamo pensare ad un incontro tra tutti noi durante il quale condividere iniziative comuni e programmare azioni a sostegno delle nostre istanze».