Sant’Elpidio a Mare, dopo Francesco Silenzi muore anche il padre

Poche ore dopo il tragico gesto, Diego si spegne all’ospedale di Fermo dove era ricoverato

Francesco Mario Silenzi era un noto sbandieratore (foto Zeppilli)

Francesco Mario Silenzi era un noto sbandieratore (foto Zeppilli)

Sant’Elpidio a Mare (Fermo), 20 febbraio 2015 - Lo choc per il tragico gesto con cui Francesco Mario Silenzi ha messo fine alla sua esistenza andava di pari passo con il profondo sconcerto per la sua morte. Ma, quando in serata, si è diffusa la notizia che era deceduto anche il padre Diego (per tutti Nando) ricoverato all’ospedale di Fermo in condizioni di salute piuttosto precarie,

Un figlio e un padre che se ne vanno nella stessa giornata, lasciando dietro di loro, Rosina, madre e moglie devastata negli affetti. Era circa mezzogiorno quando il parroco Don Francesco, recandosi nella chiesetta di Santa Caterina (a Villa Falconi) ha notato l’auto ferma sotto la scarpata, nell’area che funge da parcheggio. «Lì per lì non ho prestato tanta attenzione. Capita spesso che qualcuno si fermi per un riposino» racconta. Ma, ieri, qualcosa non quadrava. Il tempo di rendersi conto di cosa era accaduto e ha allertato i soccorsi. Sono piombati a Villa Falconi vigili del fuoco, carabinieri, polizia municipale, ambulanza della Croce Azzurra, automedica. Soccorsi tempestivi ma inutili visto che per Mario Silenzi non c’era più niente da fare: il 46enne era ancora seduto, senza vita, al posto di guida e, lì vicino, la pistola. Era stato visto in giro intorno alle 10,30: pare fosse andato a fare una visita in ospedale, al padre gravemente malato, per il quale era in grande apprensione.

Dopodiché deve essersi diretto verso Villa Falconi dove si è compiuto il suo destino. Silenzi era molto conosciuto: conviveva da tempo con la sua compagna, commercialista, appassionato del maneggio della bandiera era un eccellente sbandieratore; era direttore del Gruppo storico musici e sbandieratori della Contesa; amante dei cavalli, faceva parte delle Giacche Verdi; era anche un bravo ballerino. Una vita intensa, vissuta da protagonista nelle attività che amava di più. «Siamo esterrefatti – dice Antonio Gramigna, presidente dell’Ente Contesa, colui che aveva rivoluto Silenzi nel Gruppo a tutti i costi dopo un periodo di lontananza – niente lasciava presagire un simile gesto e non sappiamo darci una spiegazione. La famiglia della Contesa perde un figlio che ha dato molto alla manifestazione e sempre con grande passione». «Sono rimasto scioccato, sconvolto – commenta Giovanni Martinelli – forse, il fatto di essere sempre al centro dell’attenzione era un segnale di debolezza più che di forza. E’ una tragedia sulla quale tutti dobbiamo riflettere». Una giornata funestata da questa notizia, diventata ancora più dolorosa in serata quando in città si è diffusa la notizia del decesso del padre di Mario, Nando (72 anni), che aveva esalato il suo ultimo respiro nel letto d’ospedale dove era ricoverato. Un dramma nel dramma. Mentre gli inquirenti stanno conducendo le indagini di rito su quanto accaduto nel parcheggio di Villa Falconi, è stata fissata per stamattina l’ispezione cadaverica sulla salma di Mario Silenzi. Dopodiché sarà tempo di fissare la data delle esequie di padre e figlio.