Come sentire chi non c'è più

Stefano Cesetti

Stefano Cesetti

Fermo, 21 settembre 2014 - Quattrocento amici e semplici conoscenti si sono radunati in corteo a Porto San Giorgio, nel giorno in cui Luca Pelloni avrebbe compiuto 35 anni, mostrando ancora una volta vicinanza alla famiglia, ma soprattutto di non aver dimenticato questo sfortunato ragazzo, che un dannato aneurisma cerebrale ha strappato alle gioie di una vita, che lui sapeva vivere piena e solare.

Oggi, simili manifestazioni di sensibilità - e di vuoto lasciato - si ripeteranno per altri due giovani fermani. A Moresco è in programma una camminata di preghiera per Roberto Straccia, sulla cui morte ci sono ancora troppe ombre, mentre a Fermo, con un triangolare di calcio accompagnato in sottofondo dalla musica, si ricorderà Giacomo Tidei, un altro ragazzo attaccato alla vita vera, scomparso in un incidente stradale a Milano. Anche per Nicolò Serroni, altro giovane i cui occhi si sono chiusi tragicamente troppo presto, non mancano le iniziative per tenerne vivo il ricordo.

In tutti questi casi siamo di fronte non a semplici celebrazioni di suffragio, ma a un modo utile di avere ancora presenti tra noi questi sfortunati ragazzi, tanto è vero che sono sorte associazioni in loro nome che si prodigano nella beneficenza e nella solidarietà. Chi non è più tra noi, merita preghiere continue, ma anche pubblici momenti che ce li fanno sentire ancora vicini e che aiutano i parenti ad alleviare il dolore e a colmare un vuoto troppo grande.