Ferrara, migranti l’appello del Comune. "Cercasi famiglie pronte a ospitarli"

Al via il progetto Vesta: "Una casa per sette migranti neo diciottenni"

LA SFIDA L’amministrazione comunale lancia una proposta per favorire l’accoglienza

LA SFIDA L’amministrazione comunale lancia una proposta per favorire l’accoglienza

Ferrara, 21 ottobre 2017 – Il Comune e la cooperativa Camelot cercano famiglie disposte a ospitare nelle proprie abitazioni richiedenti asilo neo diciottenni. È la nuova frontiera dell’accoglienza, già testata a Bologna e ora in via di approdo sulla sponda estense del Reno. Perché, come ha spiegato il sindaco Tiziano Tagliani in occasione della presentazione del progetto ‘Vesta: rifugiati in famiglia’, «questo è il vero modo di accogliere e integrare: cioè dando la possibilità di conoscere coetanei, reti parentali, mondo delle associazioni e dello sport e di parlare l’italiano con continuità». Ma per capire bene in cosa consista il progetto varato da Comune e Camelot, bisogna partire dai numeri. L’idea, come accennato, nasce nel contesto dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e dell’accoglienza di minori per i quali, al compimento dei 18 anni, deve cominciare un percorso indirizzato all’autonomia.

Al momento, sul territorio ci sono diciotto neo maggiorenni. Undici di loro sono inseriti in appartamenti in condivisione. Per sette ragazzi invece, si prevede l’ospitalità in casa. Per la quale però, occorre trovare famiglie disposte ad accoglierli. «Dobbiamo operare in un sistema non emergenziale ma strutturale e di integrazione – chiariscono l’assessore ai servizi alla persona Chiara Sapigni e l’amministratore delegato di Camelot Carlo De Los Rios –. Il progetto ‘Vesta’ coinvolge persone che hanno già una situazione definita. Si tratta di uno ‘scivolo’ verso l’integrazione, per il quale facciamo appello alla generosità delle famiglie ferraresi». Il progetto consentirà ai giovani migranti di trascorrere un periodo di durata variabile dai sei ai nove mesi insieme a una famiglia ferrarese.

A chi ospita verrà corrisposto un contributo di 350 euro, per coprire le spese che verranno sostenute a fronte dell’aumento delle persone che abitano in casa. E' possibile aderire al progetto attraverso un portale internet creato ad hoc (www.progettovesta.com). Alcune dichiarazioni di disponibilità sarebbero già arrivate nelle scorse settimane, quando l’iniziativa era già nell’aria ma non formalmente attivata. Ora si tratterà di valutare queste proposte e di trovare le famiglie rimanenti al fine di arrivare a quota sette.

All’offerta di disponibilità della famiglia seguirà un percorso di informazione e formazione. Cinque incontri nel corso dei quali gli ospitanti potranno conoscere meglio i punti del progetto e, alla fine, decidere se procedere con la fase operativa oppure lasciare perdere. Una volta partita la ‘macchina’, lo staff di Vesta si farà carico di tutti gli aspetti burocratici, amministrativi, psicologici e legali dell’accoglienza, oltre all’inserimento lavorativo del ragazzo. Gli operatori di Camelot, infine, affiancheranno gli ospitanti in ogni tappa di questo percorso. «In caso di problemi – chiariscono Sapigni e De Los Rios – interviene subito il personale di Camelot. Se il dialogo risulta impossibile, allora si può interrompere l’ospitalità. Da parte nostra – concludono – non c’è nessuna imposizione».