Ferrara, colpo al bancomat e inseguimento in A13

Assalto alla Carife di via Darsena. Banditi scappati con ventimila euro

Il bancomat sventrato (foto Businesspress)

Il bancomat sventrato (foto Businesspress)

Ferrara, 11 gennaio 2017 - Fanno saltare il bancomat, forzano la porta della banca, si impossessano dei soldi e fuggono a folle velocità. Tutto in nemmeno cinque minuti. Dopo il botto, i responsabili dell’assalto alla filale Carife di via Darsena, ingaggiano un inseguimento degno di un film d’azione con Vigili Giurati e polizia di Stato. La grande fuga si interrompe lungo la A13, quando l’Audi sulla quale viaggiano i banditi riesce a staccare le volanti, facendo perdere definitivamente le proprie tracce. Una notte decisamente agitata, insomma, quella tra ieri e lunedì. Tutto inizia poco prima delle 3. I banditi raggiungono la Carife di via Darsena (agenzia 14, ai piedi dell’hotel Orologio, per capirsi). In pochi minuti predispongono l’esplosivo e fanno saltare il bancomat. Un boato che butta giù dal letto mezzo quartiere. E che fa partire il conto alla rovescia. Sono le 2.54 quando scatta l’allarme collegato alla centrale operativa dei Vigili Giurati. Veloci come il lampo, i malviventi forzano una porta laterale, entrano negli uffici e sfilano i cassetti con i contanti dalla corazza sventrata del bancomat. Caricano i soldi in macchina e partono. Sono le 2.59.

In quegli stessi istanti arrivano in via Darsena due pattuglie del corpo Vigili Giurati. I malviventi danno gas e una delle auto dei vigilantes si lancia all’inseguimento. L’allarme arriva anche alla polizia di Stato, che si mette subito sulle tracce dei banditi. L’Audi corre a folle velocità verso il casello dell’autostrada. I Vigili Giurati le tengono dietro fino ad un certo punto, poi cedono il passo alla polizia. Banditi e agenti imboccano la A13 e la corsa prosegue con i tachimetri che sfiorano i duecento chilometri orari. Il bolide dei malviventi però, poco più tardi, ha la meglio sulle ‘pantere’ della questura. Nel frattempo in via Darsena iniziano la conta dei danni e le indagini. Gli investigatori si mettono alla ricerca di eventuali tracce lasciate dai ladri, sicuramente dei professionisti del settore.

Ancora da chiarire quale esplosivo abbiano usato i malviventi per distruggere la cassa, anche se si ipotizza possa trattarsi del ‘classico’ acetilene. A fine giornata invece, investigatori e bancari riescono a quantificare con esattezza la somma svanita nel nulla: si parla di circa ventimila euro. Un malloppo di tutto rispetto per un colpo durato appena quattro minuti di ‘lavoro’.