Derubato mentre era sottoposto a medicazioni al pronto soccorso

Lo sfogo di un ferrarese ricoverato all’ospedale di Cona

L’ingresso del pronto soccorso di Cona (archivio Bp)

L’ingresso del pronto soccorso di Cona (archivio Bp)

Ferrara, 24 ottobre 2016 - «ALCUNI GIORNI fa sono stato trasportato al pronto soccorso di Cona per una brutta caduta che mi ha provocato una ferita alla testa. Mentre mi medicavano alcune operatrici sanitarie mi hanno fatto spogliare dei miei indumenti, li hanno riposti in un sacco dentro al quale hanno messo pure una busta trasparente con il portafogli ed il porta monete prelevati dalle tasche dei pantaloni». Inizia così la lettera di un ferrarese – Enzo Pinca – che denuncia di essere stato derubato mentre era sottoposto alle cure.

«COME in un gioco di prestigio però dal portafogli sono spariti 250 euro che vi avevo riposto alcune ore prima. Ho presentato già una circostanziata denuncia al locale posto di polizia che credo faciliterà molto l’individuazione delle persone sospettate del furto. Io mi chiedo se coloro che agiscono in questo modo ‘alla luce del sole’ non lo facciano perché sono sicure della loro impunità dato il nostro ‘fragile’ sistema giuridico. Oggi così è a Ferrara come in tutta Italia: gli ospedali li costruiscono a dieci chilometri dalla città senza possibilità di mezzi di trasporto adeguati per arrivarci, gli esami medici te li fissano ad anni di distanza. Il personale sanitario ti fruga impunemente nelle tasche senza che la direzione sanitaria disponga una corretta e seria procedura che deve seguire chi, espletando le sue mansioni, ha l’occasione di manipolare valori o oggetti contenenti valori dei ricoverati (deve essere sempre alla presenza di testimoni). Ma che sia un metodo per ridurre la spesa sanitaria inducendo il cittadino a rivolgersi sempre più alle struttura private, anche per evitare, tra l’altro, come è successo a me di essere derubato?»