Omicidio a Copparo, la madre del testimone: "Mio figlio non parla più, è sconvolto"

Parla la mamma del testimone minorenne

Omicidio ad Ambrogio di Copparo, nel riquadro la coppia protagonista della tragedia

Omicidio ad Ambrogio di Copparo, nel riquadro la coppia protagonista della tragedia

Ferrara, 5 giugno 2017 - "Non parla nemmeno con me. Si è chiuso in camera e spero che presto possa raccontarmi quello che ha visto perché altrimenti dovrò pensare di rivolgermi a uno psicologo. Mio figlio ha vissuto un trauma troppo grande per la sua età. Se poi penso che era la prima volta che usciva da solo, con la fidanzatina, mi viene la pelle d’oca".

Lili, mamma del fidanzatino della figlia di Lara Mazzoni, la donna che la scorsa notte ad Ambrogio ha ucciso a coltellate il compagno, Mirko Barioni, racconta così l’esperienza da brivido vissuta dal figlio minore che ha assistito all’omicidio e ha tentato di tamponare, con una maglia della Juventus, il sangue che usciva dalle ferite di Barioni.

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"Mi hanno svegliata i carabinieri – confida Lili –, prima ero tranquilla, sapevo che mio figlio era fuori con la ragazza e i genitori di lei, poi alle 4 del mattino mi è arrivata la telefonata... e mi sono sentita dire che mio figlio aveva assistito a un omicidio. Non sapevo cosa fare. Ero sconvolta. Quando siamo andati a prenderlo in caserma e l’abbiamo portato a casa, in macchina non ha detto una parola, si è chiuso in camera... non vuole parlare con nessuno, nemmeno con me anche se abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto e parliamo tanto. Spero che domani si apra un po’ e magari voglia tornare a scuola".

E ancora: «Non mi aspettavo che in una situazione così terribile, mio figlio reagisse con molta determinazione, fosse capitato a me, sarei scappata o mi sarei bloccata, senza riuscire a fare nulla. Adesso che so cosa è successo, ricordo quel che mi è passato per la testa quando ho ricevuto la telefonata dai carabinieri, ho pensato si fosse messo nei guai, che potesse avere combinato qualche guaio. Invece aveva assistito ad un evento tragico, che spero non lo segni per il resto della sua vita. Il fatto che si sia chiuso in se stesso, però mi preoccupa molto. Oggi lo lascerò stare, ma domani inizierò a chiedere se ha voglia di raccontare, di parlare con me di quel che purtroppo ha vissuto».

m. r. b.