Emergenza sulla Romea, il ponte sul Logonovo perde pezzi

Entrambi i lati compromessi, una putrella di ferro penzola nel vuoto. L’ex consigliere Iginio Ferroni scatta le foto e denuncia degrado e pericolosità

PONTE-D_WEB

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Comacchio (Ferrara), 10 marzo 2017 – Emergenza sulla Romea, il ponte disteso sul Logonovo mostra preoccupanti segni di degrado. A dare l’allarme, fotografie alla mano, è Iginio Ferroni. «È un atto preventivo quanto dovuto – spiega – c’è una putrella a penzoloni nella parte esposta al mare, e in quella che da Venezia va verso Ravenna le cose non vanno molto meglio».

Scuote la testa con disappunto: «Non capisco perché nessuno se ne sia mai interessato prima e neppure so a chi spetti farlo, però la situazione è davvero assurda; me ne sono accorto passando sotto il ponte con la barca, in un secondo momento ho deciso di fare un altro sopralluogo e ho avuto conferma dei miei timori. Entrambi i lati sono compromessi, lo si vede a colpo d’occhio: il transito non appare sicuro né per le auto né per i camion».

Unica via distesa tra Ravenna e Venezia, la pericolosissima Romea, non è un mistero, è battuta da mezzi pesanti e automobili di giorno e di notte. Traffico non stop: pendolari, camionisti e turisti. La Romea non basta a se stessa. È problematica, insufficiente e, a quanto pare, a corto di manutenzione.

«Ogni passaggio di camion provoca il distacco del calcestruzzo, c’è una lastra di 70-80 centimetri fermata con del ferro che orami è completamente consumato. Non vorrei fare l’uccello del malaugurio, ma se non si interviene per sistemare la faccenda, si rischia il cedimento del manto stradale».

Non cerca colpevoli contro cui puntare il dito, piuttosto soluzioni tempestive. «Bisogna per prima cosa scongiurare i possibili pericoli e mettere in sicurezza il ponte, ha davvero dell’incredibile che la mancanza di manutenzione possa arrivare a tanto. Le putrelle in disarmo, nonostante i piloni di sostegno su cui poggia il ponte, possono far sprofondare l’asfalto; per noi comacchiesi significherebbe restare tagliati fuori dalle vie di comunicazione chissà per quanto tempo, con il rischio di veder tramontare la stagione turistica ancora prima del suo decollo».