Lido delle Nazioni, morto nella sua tenda. "C’è un principio di congelamento"

Malore fatale per un senzatetto ai lidi: la verità ora dall’autopsia

Un senzatetto cerca di ripararsi dal freddo (Foto di repertorio)

Un senzatetto cerca di ripararsi dal freddo (Foto di repertorio)

Ferrara, 27 febbraio 2018 – RIVERSO a terra, con il cuore che non batteva più. Morto per cause naturali, dirà il medico legale, ma con un principio di congelamento che verrà valutato con i prossimi accertamenti autoptici. Edgar, 61 anni irlandese, viveva da anni in un rifugio di fortuna in viale Egitto a Lido delle Nazioni. Un senzatetto che tanti, nella zona, conoscevano e vedevano senza mai riscontrarne problemi. «Sono devastata, Edgar non doveva lasciarmi così – ricorda con un filo di voce Maria Nanetti Mazzola, coordinatrice del gruppo Volontari di Strada, la prima a trovarsi ieri alle 14 la tragedia – Quando l’ho visto, mi è venuto a mancare un pezzo di cuore. Ho subito capito che per quell’uomo, entrato nella mia vita 18 anni fa, senza un tetto, senza un nome preciso, senza una storia di vita, se non qualche flash di dolore e rimorso, non c’era nulla da fare».

EDGAR, definito più di una volta un fantasma, non c’era più. «Spero che il Comune ora disponga decorose esequie. Quel poco che Edgar possedeva, lo indossava ed è morto con lui», continua la donna che, con il gruppo che ha sede nella parrocchia di Lido delle Nazioni, da anni si occupa dei molti senzatetto, portando loro acqua, cibo, abiti, generi di conforto, sigarette, e preoccupandosi che possano avere un qualsiasi riparo sopra la testa. Riuscendo, a volte, a trovare qualche ricovero in strutture protette.

MA non a Edgar. Lui, da 18 anni al lido, ha sempre rifiutato, anche nei periodi più freddi. Parlava in tedesco, poco e controvoglia, di una vita precedente fatta di moglie e figlio e di un incidente stradale dagli esiti terribili. Cosa che lo ha spinto poi alla vita da emarginato. Maria e gli altri volontari da anni si occupavano di lui e a lui si erano affezionati. Ora toccherà l’autopsia stabilire con certezza il perché della sua morte e quanto il freddo possa avere influito.

m.r.b.