Gli 'spaccini' fanno meno paura di ultras e polizia, il post della Baraldi è un caso

Il consigliere dem, la sicurezza in Gad passa anche dalla legalizzazione delle droghe leggere. Silenzio del sindaco. E il segretario Vitellio prende le distanze dalla collega di partito

I carabinieri durante il match tra Spal e Verona (Bp)

I carabinieri durante il match tra Spal e Verona (Bp)

Ferrara, 23 settembre 2016 - SUL caso ‘Baraldi’ i dem sono divisi. Da un lato il silenzio, dall’altro la presa di distanza dal post su Facebook nel quale il consigliere comunale ha scritto: «Dite quello vi pare. A me impressiona e spaventa molto di più un gruppo di ultras urlanti e la polizia in tenuta antisommossa che 4 spaccini in bicicletta». Il silenzio è la linea del sindaco Tiziano Tagliani. E in politica il silenzio spesso cela il gelo di prese di posizione nette. Chi parla – e prende le distanze – è il segretario Luigi Vitellio. «Non è pensabile – commenta – che il rispetto delle regole avvenga a seconda della direzione politica di qualcuno: per chi commette risse, ruba, deturpa la nostra città ed anche per chi spaccia, l’azione penale deve essere garantita e i residenti del quartiere Giardino, come tutti, hanno il diritto di essere tutelati, sempre e comunque, sia dallo spacciatore sotto casa che dal tifoso violento durante una partita di calcio».

Il riferimento è alla gestione dell’ordine pubblico di martedì per la partita Spal contro Verona. «Massimo rispetto – sostiene Vitellio – per le nostre forze dell’ordine che, quotidianamente e in condizioni non facili, svolgono il difficile compito di mantenere legalità e sicurezza nella nostra città: noi siamo dalla loro parte». Sul post finito al centro del dibattito, Vitellio la chiude così: «è la frase di un residente, non la posizione del partito». «Il rispetto delle regole – chiosa – è una priorità della sinistra. Aggiungo che, a Ferrara, sono altri i partiti che chiedono le dimissioni del prefetto o del questore per ragioni di parte». La diretta interessata, Ilaria Baraldi, resta ferma sul senso del suo commento.

«Volevo dire quello che ho scritto – sostiene – martedì sera sono rimasta impressionata. Mi sono trovata a metà strada tra un gruppo di ultras violenti e la polizia che aveva già abbassato le visiere per la carica». «Abbiamo assistito all’ennesimo capitolo della solita saga – continua la dem –: la necessità di imponenti misure di sicurezza in occasione di un incontro di calcio. Trovo incredibile che nel 2016 una buona parte della città sia blindata per una intera giornata per il rischio di scontro tra due tifoserie». «È impressionante – chiede – la polizia in tenuta antisommossa in quel numero e in quell’entità su via Piave e dintorni per una partita? Eccome. E sfido chiunque a dire il contrario».

«La lettura di questo mio pensiero – attacca Baraldi – come una critica alle forze dell’ordine è una distorsione completa. Anzi è grazie al loro operato se martedì non si è verificato nulla di grave». Ma la questione politica del consigliere resta aperta. «La presenza di 4 spaccini – (ri)afferma – non è motivo di insicurezza. Non disturbano, non insistono e, soprattutto, quando presi, dopo due ore sono nuovamente lì. Senza contare la sovraesposizione mediatica sul quartiere. La soluzione, ripeto, passa anche dalla legalizzazione delle droghe leggere».

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