"Spadolini, grande uomo e grande direttore, amico di Israele"

L’evento dedicato al leader repubblicano, col ricordo del direttore di Qn-Il Resto del Carlino Andrea Cangini

DIBATTITO Il moderatore e responsabile della redazione ferrarese Cristiano Bendin, col direttore Andrea Cangini

DIBATTITO Il moderatore e responsabile della redazione ferrarese Cristiano Bendin, col direttore Andrea Cangini

Ferrara, 21 settembre 2016 - «NOI di Attiva Ferrara, attraverso questo evento vogliamo rilanciare il germe della cultura laica che Giovanni Spadolini ci ha lasciato e farlo rivivere nel presente». Queste sono state le parole di apertura della presidente dell’associazione culturale Attiva Ferrara, cervelli in movimento, Marcella Pacchioli, all’evento che si è svolto ieri pomeriggio al Circolo dei Negozianti di Ferrara, organizzato in collaborazione con “Il Resto del Carlino” e con il patrocinio della Comunità Ebraica ferrarese.

«Grazie a questo ricordo del grande repubblicano – prosegue – ricorderemo in tutte le sue sfumature la figura di Spadolini, grazie all’intervento dei relatori, che ne porteranno viva testimonianza e che contribuiranno a fornirne un quadro il più completo possibile». I relatori infatti erano numerosi, e provenienti dai più diversi ambiti, che spaziavano dal mondo della politica, dal mondo del giornalismo e della storia, per finire poi con un rappresentante del mondo israelitico, al quale Giovanni Spadolini fu particolarmente legato. Il primo relatore che ha preso parola è stato Marcello Sacerdoti, in rappresentanza della comunità ebraica ferrarese, il quale ha fermamente sostenuto che «c’era un filo diretto tra Israele e Spadolini. Questo legame traspariva dai suoi articoli come giornalista e dalle sue azioni come uomo politico e uomo di cultura». Con una punta di commozione e orgoglio l’avvocato ribadisce «la comunità ricorderà per sempre il Senatore come un grande amico di Israele e difensore dei suoi principi». Il moderatore dell’evento Cristiano Bendin, responsabile della redazione ferrarese del Carlino, ha passato poi il microfono a Cosimo Ceccuti, presidente della fondazione Giovanni Spadolini-Nuova Antologia, facendo una considerazione dalla quale il professore ha preso spunto per il suo successivo intervento: «Spadolini è stato un italiano, che ha fatto l’Italia». Infatti il presidente Ceccuti ha affermato che «il laicismo di Spadolini ha permeato tutta la sua attività, da uomo delle istituzioni, a grande direttore di giornale per più di dieci anni». E continua «La sua era una sorta di religione della ragione, con un bagaglio culturale enorme che attingeva da autori francesi come Voltaire fino al grande patrimonio repubblicano e liberale proveniente dalla sua formazione mazziniana». «Fu molto precoce come giornalista e come scrittore – ricorda il direttore di QN-Il Resto del Carlino, Andrea Cangini – e portò in auge il giornale che diresse molto abilmente riuscendo a raddoppiare il numero di copie vendute sotto la sua direzione, facendone un grande quotidiano e non svendendolo mai». Cangini ha ricordato anche l’attenzione di Spadolini alle tematiche inerenti la politica e la sua grande fede nell’Europa, riconoscendone però la grande abilità nel soddisfare i bisogni della gente a livello giornalistico, inserendo come terza pagina del quotidiano una notizia sportiva, che dava l’annuncio dello scudetto conquistato dalla squadra del Bologna il 7 giugno 1964. «Il legame del Senatore con Israele era tanto forte quanto autentico, e ciò è testimoniato dal fatto che Spadolini è il solo italiano, dopo il cardinal Martini, ad aver conseguito la laurea honoris causa presso l’università di Gerusalemme – dice Vittorio Robiati Bendhaudn, coordinatore del tribunale rabbinico del Nord Italia, che continua –, la sua prima azione come ministro dei beni Culturali fu andare in Israele». Il ricordo commosso del console onorario della Colombia Gianni Lusena, che ricorda Spadolini come «Il professore laico», unitamente ai saluti portati dalla presidente dell’associazione A.N.D.E (associazione nazionale, donne elettrici) Fiorenza Zabini, che ha dato lettura del comunicato inviato dall’attuale ministro ai beni culturali Dario Franceschini e all’intervento di chiusura della preside di Attiva Ferra, con i saluti dell’onorevole La Malfa, hanno chiuso l’evento, beneficiando di uno scroscio di applausi di un pubblico tanto folto quanto soddisfatto.