‘Mosti’, applausi e palloncini per la festa della riapertura

Le elementari di via Bologna simbolo della ricostruzione post sisma

Il sindaco Tagliani inaugura la scuola Mosti (Businesspress)

Il sindaco Tagliani inaugura la scuola Mosti (Businesspress)

Ferrara, 16 settembre 2014 - «AI VOSTRI TEMPI non eravamo così impazienti di entrare a scuola!». Il sindaco Tiziano Tagliani prova a frenare l’ardore dei piccoli studenti della scuola Mosti. Sotto il grande portone, sormontato dalla scritta multicolore «Bentornati», due cestoni pieni di palloncini bianchi e azzurri: al posto del classico taglio del nastro, la riapertura delle scuole elementari di via Bologna, di fatto completamente ricostruita dopo il sisma, c’è proprio il volo dei piccoli ‘balloons’ a simboleggiare la festa. «E’ una festa per voi, per tutte le maestre e le assistenti della nostra scuola — dice il preside Stefano Gargioni —, finisce l’ansia di chi ha lavorato tanto, ed il disagio fortunatamente limitato delle vostre famiglie».

LA CERIMONIA è semplice e soprattutto rapida, perché i 162 bimbi delle Mosti (sette classi, che in futuro diventeranno dieci) fremono non appena, alle 8.30, suona la prima campanella dell’anno scolastico; lo zainetto è pesantissimo, sono pochissimi quelli che sembrano volersi attardare. E così il discorso del sindaco Tagliani è rapido, all’assessore ai Lavori Aldo Modonesi non resta che «fare l’appello dei tecnici e delle ditte che si sono adoperate anche oltre le rispettive responsabilità».

‘Capoclasse’ ideale, l’ing. Luca Capozzi, affiancato da Ferruccio Lanzoni, Giampiero Marzola, Mauro Cilio, Sergio Gallerani, Alberto Antonellini, Sandro Strozzi, Alessandro Beltrami, Luca Farinelli, Giovanni Bertoli. Negli altri... banchi, quelli delle imprese assegnatarie dei lavori costati 1 milione e 530mila euro, la ‘Opere Edili’ di Padova, Ar.Co-Eurotech, la ferrarese Al.Ta e Petrolcam. I bimbi ed i genitori applaudono, ma la voglia di entrare nelle aule si fa sempre più impellente. «L’attesa merita davvero — spiega Alfredo Bertelli, Commissario per la Ricostruzione — perché grazie ai lavori effettuati questa scuola, come tante altre ricostruite dopo il terremoto, è diventato un modello di sicurezza ed efficienza. Qui l’intervento è stato complesso anche per rispettare i giusti vincoli della Soprintendenza, ma finalmente ci siamo». Ecco dunque i palloncini inseguirsi nel cielo, mentre i bimbi entrano a passo di carica nei locali dell’antica Villa Revedin.

IN UN LAMPO sono tutti nei banchi, resta solo il tempo al parroco don Mauro di benedire i locali, le aule, i laboratori, la palestrina e la biblioteca, oltre alla sala insegnanti che s’affaccia sulla balconata in stile primo Novecento. «Abbiamo avuto i nostri momenti d’ansia, in questi mesi — conclude il preside abbracciando con lo sguardo le insegnanti e salutando il rappresentante del comitato genitori —, ma adesso possiamo dire che questa è una delle scuole più belle della città».

ALLE SUPERIORI, invece, è andata in scena la (pacata) protesta dell’Unione degli Studenti, che hanno affisso davanti ai portoni degli istituti grandi cartelli in cui vengono riassunti «gli enormi costi che gli studenti e le famiglie devono sostenere per l’istruzione: una situazione ormai insostenibile».

Stefano Lolli