Intervento a cranio aperto con mediatore culturale

Al Sant’Anna operato un paziente sveglio per trattare un tumore al cervello. Ma l’uomo, romeno, non capiva la lingua italiana

Ospedale Sant'Anna di Como (Cusa)

Ospedale Sant'Anna di Como (Cusa)

Ferrara, 1 settembre 2014 - Un intervento complesso che lo diventa ancora di più quando subentra una barriera linguistica che rende difficile la comunicazione tra medico e paziente.

L’équipe guidata da Michele Cavallo, direttore dell’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria S. Anna di Ferrara mercoledì 9 luglio ha eseguito un intervento di craniotomia con paziente sveglio (definito awake craniotomy) per trattare un tumore al cervello.

Il team non è certo nuovo a questo tipo di interventi che affronta regolarmente; la particolarità è stata che il paziente è di nazionalità romena e quindi non parla né capisce la lingua italiana.

Affinché l’operazione avesse successo si è resa necessaria la partecipazione attiva in sala operatoria di una mediatrice culturale e linguistica che ha seguito tutte le procedure senza manifestare timore o difficoltà.

La sua collaborazione ha permesso ai medici di monitorare e controllare il linguaggio del paziente durante le delicate fasi dell'asportazione del tumore e lo ha seguito poi in reparto quando l'intervento è terminato.

Questo servizio di mediazione culturale e linguistica - già presente da anni nella quotidianità della vita ospedaliera - esteso anche all’ambito della sala operatoria, ha rappresentato un valore aggiunto importantissimo che si è unito alla professionalità del personale sanitario che ha seguito il caso.

“Ringrazio la mediatrice culturale che si è prodigata oltre il dovuto in questo delicato e per lei probabilmente insolito servizio” - ha dichiarato il dott. Cavallo - “e, ovviamente, tutto lo staff presente in sala operatoria: medici infermieri, tecnici e OSS che hanno permesso di ottenere un ottimo risultato”.