Il giallo del pensionato morto in stazione. “Mario preso a calci da un uomo“

Sentiti altri senzatetto sul presunto pestaggio. La verità dall’autopsia

Fiori alla stazione per il pensionato morto

Fiori alla stazione per il pensionato morto

Ferrara, 20 novembre 2014 - C’È un mazzo di fiori gialli nel luogo in cui la vita di Mario Cazzanti è volata via, all’alba di martedì. Erano lì ieri mattina, proprio dove lui era solito stendere cartoni e coperte, il suo giaciglio di fortuna. A ormai 48 ore dalla tragedia, la morte del clochard 68enne originario di Portomaggiore, conserva ancora un alone di mistero. Le prime ricostruzioni parlano di un malore improvviso che lo avrebbe stroncato nel sonno. Ma a rimescolare le carte in tavola c’è la testimonianza di un altro senzatetto che aveva passato nella sala d’aspetto della stazione la notte tra lunedì e martedì. E, stando alle sue parole, i fatti sarebbero andati molto diversamente. L’uomo ha infatti parlato di un «pestaggio» a seguito del quale l’anziano clochard avrebbe iniziato «a sentirsi male» per poi morire poco dopo.

Una versione raccontata anche alla polizia, che lo ha sentito nella stessa giornata del ritrovamento del corpo. L’uomo era stato poi convocato dalla Polfer anche ieri mattina, per ulteriori accertamenti. A complicare il lavoro degli inquirenti ci si è messa poi la posizione del giaciglio di Cazzanti: l’anziano si trovava infatti in un angolo ‘morto’ delle telecamere di sorveglianza della stazione che non lo hanno quindi ripreso direttamente. Difficile quindi verificare dai filmati cosa sia accaduto esattamente in quelle ore.

CON tutte le cautele del caso, le indagini sulla morte del clochard proseguono. Nelle scorse ore sarebbero anche state raccolte le testimonianze di altre persone che passano la notte nella sala d’attesa della stazione. Alcuni di loro avrebbero effettivamente riferito di una persona che si sarebbe avvicinata all’anziano per toccarlo (verosimilmente al fine di svegliarlo), ma senza parlare di aggressioni o pestaggi. Sebbene la versione più accreditata resti quella del decesso per cause naturali, gli inquirenti non escludono ancora del tutto la pista della violenza. Sul corpo dell’anziano è stata infatti disposta l’autopsia. L’esame permetterà di chiarire una volta per tutte se Cazzanti sia stata vittima di un’aggressione o se a stroncarlo sia stato, come emerso dai primi referti, un malore improvviso.

TRA i primi ad accorgersi della tragedia sono stati gli edicolanti della stazione, la cui porta d’ingresso si trova proprio a fianco del luogo in cui dormiva Mario. «E’ stato mio padre uno dei primi a soccorrerlo — racconta Daria Besantini —. E non è la prima volta che ci capita di aiutare qualche senzatetto che si trova in difficoltà. Ormai è risaputo che nella sala d’attesa della stazione la situazione è questa. A volte mi chiedo perché i servizi sociali non intervengano». Mario era un volto noto per chi frequentava la stazione. E lo era anche per don Domenico Bedin, dell’associazione Viale K. «Oggi (ieri, ndr) alla mensa, insieme alle circa 80 persone che abbiamo messo a tavola, abbiamo fatto un momento di preghiera per ricordarlo — dice il sacerdote —. Era una persona molto rispettata e dignitosa. Recentemente aveva avuto dei seri problemi di salute. Io avevo cercato di convincerlo ad andare in qualche comunità, ma lui non ha mai voluto saperne».