C’è l’ok dell’Accademia, lo studentato si farà

Il Con.Ami è pronto a recuperare il Padiglione 1

L'Osservanza

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Imola, 11 febbraio 2016 - Ora c'è anche il sì dell’Accademia. Era l’ultimo tassello mancante dopo il via libera della Soprintendenza. Diventa realtà l’idea di trasformare il padiglione 1 del complesso dell’Osservanza in un campus dell’Accademia pianistica internazionale. Proprio òa visita del governatore della Regione Stefano Bonaccini di martedì è stata l’occasione per fare il punto. «Abbiamo ricevuto la lettera di manifestazione di interesse da parte della scuola dichiarandosi disponibile a valutare l’occupazione dei 1.500 metri quadri» dell’ex manicomio. Il prossimo step – fa sapere Augusto Machirelli direttore generale di ConAmi – consiste nella «manifestazione pubblica delle opportunità offerte dalla riqualificazione dell’Osservanza, in modo che tutti i soggetti e futuri investitori siano messi nelle stesse condizioni informative». Lo spazio non manca visto che ci sono 16 padiglioni che attendono di essere recuperati.

Nel frattempo, si parte dal padiglione 1 che costerebbe circa 3 milioni di euro. La spesa di restauro sarebbe sostenuta dall’Accademia mediante un canone d’affitto. «Al primo piano sorgeranno 25 alloggi per gli studenti, ora costretti a optare per affitti in residenze private – prosegue Machirelli –. Al piano terra ci saranno sette aule, gli uffici, la biblioteca e una zona di sosta per gli allievi».

In forse l’auditorium: «Su questo è ancora in corso la fase di valutazione» taglia corto Machirelli. Che però aggiunge: «La cifra di 300 euro sarebbe il canone mensile che, in base ai calcoli effettuati da ConAmi tenendo conto del mercato, l’Accademia potrebbe chiedere ai 25 ospiti dello studentato, compensando così il costo dell’affitto a carico della scuola. Il padiglione 1 – precisa – sarebbe un punto di richiamo per il mondo della scuola e un risvolto promozionale dell’intero complesso. Il primo interlocutore a cui guardiamo è l’università di Bologna con cui ci sono relazioni frequenti».

«Oggi – considera Franco Scala – abbiamo uno studentato di dieci stanze e molti ragazzi stranieri stanno a Imola durante il periodo delle lezioni poi tornano nel loro Paese perché non possono permettersi un albergo». E aggiunge: «In questo progetto ci stiamo, ma con un po’ di timore». Per l’investimento di cui ConAmi deve rientrare? «Non tanto per quello perché basterebbe aumentare il numero degli studenti, quanto per il livello di difficoltà che distingue l’Accademia e vogliamo mantenere. Ogni anno prendiamo due, tre, quattro ragazzi, a fronte dei 35, 40, a volte 50 che si propongono. Consideri che ci sono stati anni in cui non abbiamo inserito nessun allievo. Se perdiamo questa caratteristica viene meno la peculiarità dell’Accademia».