Quando al palato ‘Basta un uovo’: tre settimane tra gusto e cultura

Edizione speciale a 30 anni dalla prima rassegna enogastronomica

Da sinistra Elisabetta Marchetti, Massimo Montanari ed Ettore Tamburini della Colli d’Imola

Da sinistra Elisabetta Marchetti, Massimo Montanari ed Ettore Tamburini della Colli d’Imola

Imola, 23 ottobre 2015 - Trent'anni sono passati dalla prima edizione, così, nel 2015, per festeggiare quella ricorrenza, anche se per alcune edizioni è andato in soffitta, il Baccanale si fa in tre. Tre settimane di rassegna enogastronomica, dal 7 al 28 novembre, anziché le due abitualmente proposte, nell’anno in cui il tema scelto è ‘Basta un uovo’. «Un ingrediente base in cucina, semplice ma al tempo stesso complicato – afferma l’assessore alla Cultura Elisabetta Marchetti –. Quest’anno, come in passato, proseguono le collaborazioni con le tantissime associazioni della città, ma proprio l’uovo ci ha portato a trovare sponsor nuovi, come appunto l’Eurovo».

I numeri sono quelli delle grandi occasioni: oltre 120 eventi in programma, 12 mostre, cinque scuole di cucina e 44 ristoranti in tutto il circondario che proporranno menù a tema dedicati all’uovo. Listini che vanno dai 20 (Poggio Pollino e Pompeo) ai 140 euro (San Domenico) che vedranno l’uovo come ingrediente di paste fatte a mano o protagonista di intere portate. Nell’ambito degli eventi in programma sono da segnalare le due domeniche (8-22 novembre) nelle quali in piazza Gramsci tornerà il mercato delle erbe, mentre un’altra domenica (15) sarà occupata dalla Festa del ringraziamento della Coldiretti. Anche il mercato ortofrutticolo in via Rivalta subirà una modifica d’orario, esteso fino alle 11,30. Ma il Baccanale non è solo palato e allora spazio al dj gastrofilosofo Don Pasta, il 21 novembre, alle 21 al teatro comunale Ebe Stignani dove lo spettacolo ‘Artuso remix’ fonderà insieme la musica con la cucina. Tantissime, poi, le mostre in programma a partire da quella dell’autrice del logo del Baccanale 2015, Olimpia Zagnoli (in arte OZ). La sua immagine è quella di un uovo scomposto e appare come un omaggio alla cucina molecolare di Ferran Adrià, pioniere dell’avanguardia culinaria spagnola e oggi ispirazione di moltissimi chef italiani e non. ‘Uova alla Oz’ è il titolo della personale aperta per tutto il periodo dell’evento, con opere a tema dell’artista alla Salannunziata.

Il cartellone completo della rassegna è online da ieri sul sito www.baccanaleimola.it e sulla pagina Facebook dedicata alla manifestazione, ma sono in arrivo anche 132mila copie del giornalino che contiene i menù e il calendario degli appuntamenti, spedite per posta a tutte le famiglie del circondario. «Optare per l’uovo è stata una decisione immediata – racconta Massimo Montanari, docente di Storia medievale all’Università di Bologna e da anni collaboratore della rassegna –. Credo che la semplicità, come quella dell’uovo, debba essere un punto d’arrivo e non di partenza. E l’uovo è il simbolo per eccellenza della semplicità: è perfetto. L’uovo lega e si lega, tiene insieme le cose e cercheremo di declinarlo sotto diversi aspetti, come quello del design e della fisica».

Ufficialmente il Baccanale aprirà i battenti il 7 novembre, ma fin dal giorno prima sono in programma appuntamenti tra il Mercato della terra, un incontro con degustazione alla Tenuta Montecatone, da Baccus e al Barcode, e la cena all’Antico Tre Monti. Poi il taglio del nastro sabato 7, alle 10,30, a Palazzo Tozzoni.