"No a nuove slot a meno di 500 metri dalle scuole di Imola"

Giro di vite del Comune per contrastare il gioco d’azzardo. La norma non è retroattiva

Le nuove installazioni di slot e di sale scommesse non saranno permesse a meno di 500 metri dai luoghi sensibili

Le nuove installazioni di slot e di sale scommesse non saranno permesse a meno di 500 metri dai luoghi sensibili

Imola, 11 febbraio 2017–Giro di vite del Comune contro il gioco d’azzardo. Recependo una direttiva appena emanata dalla Regione, l’amministrazione ha infatti stabilito che non potranno essere aperte sale scommesse né installate slot machine in locali costruiti a una distanza inferiore di 500 metri, «calcolati secondo il percorso pedonale più breve», dai cosiddetti «luoghi sensibili». Vale a dire: scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali, ospedali, spazi di aggregazione giovanile e oratori. Chiaramente la norma, che agisce sul Regolamento urbanistico edilizio, non ha valore retroattivo. In altre parole: quei locali che si trovano a meno di 500 metri dai luoghi sopraelencati, e hanno al loro interno le macchinette, non corrono rischi. Ma per il futuro la strada è tracciata.

«La Giunta, nella persona dell’assessore Elisabetta Marchetti, sta portando avanti un lavoro molto importante sul tema della cultura alla legalità con i locali slot free – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Davide Tronconi –. E noi nella prima variante utile abbiamo semplicemente avuto la premura di agire in coordinamento e coerenza con quello che sta facendo lei recependo immediatamente una legge regionale». Legge che, sottolinea Tronconi, «non va in contrasto con le normative che permettono l’insediamento di queste attività, ma pone dei limiti importanti».

La delibera attraverso la quale si adotta la variante al Regolamento urbanistico edilizio, approvata giovedì sera dal Consiglio comunale, contiene però al suo interno anche altre misure importanti per lo sviluppo della città. Su tutte quella relativa all’autodromo. Facendo seguito al masterplan presentato nei mesi scorsi da Con.Ami, che ha in concessione l’impianto dal Comune, la Giunta ha infatti aggiunto diversi usi agli spazi interni alla struttura intitolata a Enzo e Dino Ferrari. Esclusi, in pratica, solo quelli residenziali e di commercio alimentare. Via libera dunque, almeno sulla carta, a negozi e officine attesi da tempo. In tal senso, la superficie utile disponibile passa da 3mila a 8.500 metri quadri.

Critico, su quest’ultimo punto, Daniele Baraccani (M5s). «Chiedo che, prima di cementificare ancora, stavolta abbiate in mano i contratti d’affitto – ha affermato in aula il grillino –. L’autodromo doveva essere rilanciato già anni fa, ma va sempre più scemando verso l’oblio». La replica di Tronconi: «Non mi risulta che nel paddock 1 ci siano fiori, ma piazzali adibiti a ricevere pubblico. La pianificazione serve a rendere possibili gli interventi. Se mi aspetto che l’autodromo costruisca quei metri quadri in più? Assolutamente no. Ma noi dobbiamo accompagnare i nuovi investimenti che si stanno facendo».