Imola, farmaci, spesa alle stelle. L'Ausl chiede ai medici una stretta

Siamo i primi in Regione per i medicinali convenzionati. Malumori tra i camici bianchi

La distribuzione diretta dei farmaci viene vista dall’Ausl come un mezzo per diminuire la spesa

La distribuzione diretta dei farmaci viene vista dall’Ausl come un mezzo per diminuire la spesa

Imola, 24 marzo 2017– La spesa farmaceutica dell’Ausl di Imola è stata, nel 2016, la terza più alta a livello regionale. Addirittura la più elevata, se si considera esclusivamente quella per i medicinali convenzionati, con una quota che, al netto di eventuali differenze nell’età della popolazione, vede l’Azienda sanitaria locale spendere 129 euro pro capite contro i 113,3 della media emiliano-romagnola. D’altro canto, sempre nell’anno appena trascorso, il dato dell’erogazione diretta di farmaci (che detta in soldoni fa risparmiare l’Azienda sanitaria) è il più basso della regione.

Ed ecco dunque che si arriva al terzo posto assoluto. Per tentare di raggiungere una migliore posizione in graduatoria, nel corso di un incontro con una trentina di medici di medicina generale andato in scena l’altra sera l’Azienda sanitaria ha richiamato i professionisti imolesi a prestare la massima attenzione dal punto di vista dell’accuratezza delle prescrizioni. Anche perché, per chi sgarra, la normativa prevede sanzioni. Nel corso del summit, sono stati analizzati i consumi delle categorie di farmaci per i quali l’Ausl di Imola è al di sopra della media regionale (con considerazioni tecnico scientifiche ‘evidence based’ sull’appropriatezza prescrittiva per ciascuna categoria). E si è ribadito, attraverso citazioni di studi clinici, «che c’è sovrapponibilità tra esiti clinici ottenuti con farmaci generici e di marca», ribadiscono dall’Azienda sanitaria.

Descritte anche le azioni intraprese e da intraprendere da parte dell’Ausl (e con la collaborazione dei medici-prescrittori sia territoriali che ospedalieri) per rafforzare la distribuzione diretta. Tra i professionisti presenti in sala, però, c’è stato più di qualche mugugno. Al di là della distribuzione diretta, il rischio concreto per i pazienti è quello di ritrovarsi presto a dover pagare di tasca loro alcune categorie di farmaci. D’altra parte, quello dei convenzionati è già da qualche tempo un tasto dolente nel bilancio di viale Amendola.

Sempre in attesa dei dati del consuntivo, le previsioni 2016 per questo capitolo di spesa prevedevano infatti una riduzione del 6,9% in questo settore rispetto all’anno precedente, contro un obiettivo del -9,9% richiesto dalla Regione. E l’andamento dei primi quattro mesi del 2016 (-3%) aveva evidenziato, secondo la relazione stilata nei mesi scorsi dal dg Andrea Rossi, «la necessità per l’Ausl di porre in essere ulteriori azioni per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato».