Nessuno vuole l’ex cinema Jolly, l’asta del tribunale va deserta

Il prezzo del locale (ad uso commerciale) era fissato a 113mila euro

La sala del cinema Jolly con le ‘mitiche’ poltroncine rosse; in alto, le serrande abbassate in vicolo Troni

La sala del cinema Jolly con le ‘mitiche’ poltroncine rosse; in alto, le serrande abbassate in vicolo Troni

Imola (Bologna) - 14 luglio 2016 - E' andata deserta l’asta del cinema Jolly. Martedì scorso, a Bologna, era prevista la vendita al miglior offerente della storica sala cinematografica di vicolo Troni, ma nessuna proposta di acquisto è arrivata sul tavolo dell’ufficio vendite del tribunale felsineo. Che, mediante il notaio imolese Federico Tassinari a cui è stata delegata la procedura, ha fissato la prossima udienza il 21 marzo 2017, con un ribasso del 25 per cento rispetto alla base d’asta (che era stata fissata a 113mila euro).

In realtà, quello di martedì era il secondo tentativo di vendita dell’ex cinema Trieste. Il primo era partito da una base d’asta di 150mila euro – si legge nella perizia effettuata dal consulente tecnico – e pure quello andò deserto. Quindi un ribasso del 25 per cento era già stato effettuato e aveva portato alla somma di 113mila euro, prezzo da cui si partiva all’udienza di martedì.

E ora si scende di un ulteriore gradino nella scala dei valori a base d’asta, e si va sotto i 90mila euro. Tuttavia, «di appuntamenti per effettuare dei sopralluoghi ce ne sono stati», spiega il legale incaricato di concordare eventuali visite al cinema Jolly con i soggetti interessati. Già, interessati, ma non al punto di formulare nero su bianco un’offerta.

I 450 metri quadrati (di superficie commerciale) di vicolo Troni, teatro di ricordi per una marea di imolesi, sono ormai abbandonati da tempo. Anche la numerazione civica è cambiata: una volta il cinema era situato al numero 6. Ora, invece, le tre saracinesche abbassate della viuzza che collega le vie Emilia e Cerchiari rispondono ai civici 12, 14 e 16. Il fabbricato è composto da un piano terra con sala di proiezione, corridoio, due magazzini, locale caldaia e servizi igienici, più un piano ammezzato con la mitica cabina di proiezione. Un lotto unico da regolarizzare a cura e spese dell’aggiudicatario.

Vista l’età dell’immobile, risulta difficile ricostruire le vicende dello stabile una volta che il cinema, i cui lavori di costruzione sono datati 1950, ha chiuso i battenti. E in futuro, nel caso qualcuno decida di acquistare un pezzo di storia imolese con l’intento di scrivere una nuova pagina e ridare linfa a quegli spazi dove negli anni Sessanta sorgevano le immancabili poltroncine rosse, dovrà  mettere in conto un investimento per il rilancio. Per il resto, si dovrà  accollare le spese condominiali arretrate (6.468 euro) e la somma annua per la gestione dell’immobile quantificata in soli 350 euro.