Gruppo Sacmi, Claudio Marani è il nuovo direttore generale

In azienda dal 1981, guiderà il colosso che si avvia a chiudere un 2016 con un fatturato record

Claudio Marani, nuovo direttore generale della Sacmi

Claudio Marani, nuovo direttore generale della Sacmi

Imola, 11 novembre 2016 - Claudio Marani è il nuovo direttore generale del Gruppo Sacmi. Classe 1951, bolognese ma residente a Dozza, il dirigente da ieri è ufficialmente alla guida della cooperativa di via Selice. Il colosso mondiale era rimasto senza timoniere settimane fa, quando le strade tra il gruppo e lo storico dg Pietro Cassani, in azienda dal 1995, si erano all’improvviso separate, generando una lunga coda di perplessità e punti interrogativi. Oggi, ancora una volta, il cda decide di puntare su una figura cresciuta all’interno della coop.

Ingegnere chimico, Marani approda in Sacmi nel 1981, ricoprendo diversi incarichi all’estero, prima come capo progetto in Nord Africa, poi come area manager per diversi Paesi, tra cui Stati Uniti, Turchia, Europa dell’est. Fino al 1997, quando il neo dg diventa direttore vendite di Sacmi Impianti Milano, mentre nel 2000 passa alla direzione generale della Divisione Ceramics (che supera il 60% dei volumi globali del gruppo), ruolo che ricopre attualmente. «Sono rimasto piacevolmente sorpreso - dichiara Marani -, in quanto, essendo in Sacmi da 35 anni, l’azienda mi ha chiesto la disponibilità per aiutare il gruppo nei prossimi anni, prima che esca per pensionamento, al fine di ricostituire una guida per il futuro e dare un senso di continuità agli investimenti, all’innovazione, al business intrapreso finora».

Quali saranno le linee guida del mandato? «Proseguire nella politica di investimenti e innovazione continua che ha portato il Gruppo Sacmi ai vertici della manifattura mondiale». E se nel 2015 la cooperativa aveva raggiunto numeri record, con un fatturato di 1,354 miliardi di euro e un risultato netto incrementato, rispetto al 2014, di circa 3 milioni di euro, «per il 2016 vediamo, in termini di ricavi delle vendite, una proiezione in aumento, con il superamento della soglia di 1,4 miliardi di euro, pari a un incremento del 5,5%», sottolinea Marani, ricordando la forte internazionalizzazione del gruppo che ormai realizza all’estero circa l’85% del fatturato.

«In quest’ottica continua anche la crescita del personale, soprattutto mirando al progetto industria 4.0, realtà che richiede all’azienda un grosso impegno sia in tecnologia che in risorse umane». Detto in altre parole: rispondere «alle promesse fatte alla clientela in termini di assistenza in remoto sulle macchine, con tecnici esperti che dalla sede danno risposte 24 ore su 24, richiede un investimento molto importante in risorse umane che stiamo valutando in questi giorni e che sottoporremo al cda». D’altro canto il presidente Paolo Mongardi coglie l’occasione per ribadire i «positivi risultati raggiunti in questa prima parte del 2016», anno che «si preannuncia altrettanto positivo sia in termini di fatturato e occupazione sia di ulteriore crescita dei volumi di vendita in tutti i principali business e mercati di riferimento».