Pausini-show, il sindaco gongola e l’opposizione critica

Manca: «Superata un’altra prova». Carapia e Vacchi attaccano: «Questa è solo una toppa»

Il pubblico in fila in attesa di entrare in autodromo

Il pubblico in fila in attesa di entrare in autodromo

Imola, 27 maggio 2016–«Un concerto bello e intenso di una donna che nel mondo porta con onore le tradizioni dell’Italia e della nostra Romagna». Il sindaco Daniele Manca gongola all’indomani della ‘data zero’ di Laura Pausini in autodromo. E, poche ore dopo lo show nel paddock Rivazza, è prodigo di ringraziamenti: alla cantante («Per le emozioni che ci ha trasmesso») e al suo staff «per aver scelto Imola quale sede per preparare il nuovo tour». Da inizio mese, «abbiamo ospitato oltre 100 persone ogni giorno nella nostra città – ricorda il primo cittadino –. Abbiamo superato un’altra prova importante rendendo compatibile l’utilizzo del nostro splendido teatro con l’allestimento di un palco enorme in autodromo senza interrompere gare e iniziative del motorsport».

È invece mezzo vuoto, il bicchiere, secondo l’opposizione. Simone Carapia e Nicolas Vacchi (rispettivamente Forza Italia e Insieme si vince) nel fare i complimenti alla Pausini ammettono il «bellissimo spettacolo», ma parlano di «passo indietro» rispetto al 2015. «Qualcosa non ha funzionato in termini di numeri», obiettano i due esponenti della minoranza, che ora chiedono di conoscere «quanto si è speso per realizzare questo evento». Detto che, al momento, gli unici costi riconducibili al Comune sono i circa mille euro spesi ieri tra noleggio transenne e ristorazione del personale della protezione civile, mentre tutto il resto risulta a carico del promoter, Carapia e Vacchi attaccano: «Non vediamo nessun rilancio dell’autodromo, solo ‘toppe’ per chiudere i buchi di una gestione ancora lontana dall’essere ottimale. La Pausini ci ha salvato da un difetto di organizzazione certo, ma non si può sempre sperare che gli artisti vengano a Imola a fare le prove generali dei loro tour».

Il riferimento dei due consiglieri, subito rimbeccati dal Pd («Sono in stato confusionale», assicura il capogruppo dem Marcello Tarozzi), è alla collaborazione ormai saltata con Barley Arts. La società milanese, che nel 2015 aveva portato gli AC/DC sul Santerno, aveva infatti un contratto triennale con Formula Imola. In sostanza: dopo Brian Johnson e soci, (almeno) altri due eventi top. Si è lavorato sin da subito per Bruce Springsteen, l’altra testa di serie della scuderia, ma per le sue tappe italiane il Boss ha scelto San Siro e il Circo Massimo. L’intesa è quindi diventata nulla e, grazie anche ai buoni uffici del nuovo direttore Pier Giovanni Ricci, attraverso l’accordo con un’altra società alla fine è arrivata la Pausini. Ora però, mentre altrove i concerti veri stanno per iniziare (a Monza Ligabue fa due date e nel 2017 arriva Vasco, per non parlare del calendario di Milano e del festival ‘Rock in Roma’), a Imola la stagione è già finita.