Esanatoglia, paese impietrito per la morte della piccola Luna: «Era una bambina meravigliosa»

Il sindaco proclama il lutto cittadino per l'addio a Luna Tozzi, uccisa a 5 anni dalla porta da calcetto cadutale addosso durante la festa di paese

La piccola Luna Tozzi avrebbe compiuto sei anni il 25 dicembre

La piccola Luna Tozzi avrebbe compiuto sei anni il 25 dicembre

Esanatoglia (Macerata), 3 agosto 2015 - «Difficile accettare una tragedia (Luna morta a 5 anni travolta dalla porta del calcetto - leggicome questa, nella quale vittima è stata una creatura meravigliosa. È un fatto imponderabile e non resta che stringerci nel cordoglio: per questo ho subito stabilito la giornata di lutto cittadino». Così il sindaco Giorgio Pizzi, da decenni impegnato in paese come amministratore e imprenditore, che sabato sera non era però presente al momento della tragedia e ha subito richiesto informazioni per capire quanto è accaduto. Così anche il presidente dell’Unione montana delle alte valli del Potenza e dell’Esino, Gianluca Chiappa, anche lui esanatogliese, ha definito la tragedia «un fatto tristissimo che unisce tutti gli esanatogliesi e li associa in un dolore incolmabile, senza risposte, tanto più che in un paese di duemila persone ci conosciamo tutti e Daniele e Jenny, i genitori della piccola Luna, sono persone amabili».

Queste per ora le uniche dichiarazioni ufficiali, mentre restano nel silenzio gli organizzatori della festa paesana, i membri dell’Asd Esanatoglia, della quale era dirigente Daniele, padre della piccola Luna, nata nel vicino ospedale di Fabriano nel dicembre del 2009. Sabato sera erano tutti più o meno presenti in piazza Martiri di Bologna, ma nessuno sa darsi spiegazioni di cosa sia veramente accaduto nel dettaglio, non c’è voglia di parlare. Per le vie c’è un gran silenzio e si parla sottovoce. In molti rivolgono gli occhi verso il cielo o verso il soprastante monte Corsegno, dove svetta l’eremo di San Cataldo, il patrono del paese, a cui si attribuisce la protezione da ogni disgrazie del paese fin dall’VIII secolo. Così c’è anche chi ha proposto per la notte una veglia di preghiera, mentre tra chi legge i manifesti funebri si discute appena su cosa si potesse fare per evitare quella tragica caduta della porta di calcetto.

Qualche anziano è convinto che «sarebbe stato meglio che una disgrazia simile avesse portato via me, anziché una bimba tanto carina». L’esanatogliese Paolo Austeri Ottaviani riassume con le sue parole il sentimento di tutti. «Dio dov’eri stanotte? – dice – Riusciremo mai a comprendere ciò che adesso non ci appare possibile accettare?» Gli fa eco la compaesana Lucia Maria Tanas, che nel dare l’addio alla piccola Luna, sostiene come «noi potremo trovare un briciolo di consolazione nel credere che quando una giovane vita come la sua viene troncata, questa è cara a Dio». «Esanatoglia non la dimenticherà – dice – ma vorremmo almeno un segno quaggiù che ci possa far capire un po’ e dare almeno la forza ai genitori per sopportare un tale, terribile dolore».