Maceratese, il sogno continua. I tifosi credono alla B

Lega Pro. Lo 0-0 all’Helvia Recina con il Pisa non spegne l’entusiasmo

I giocatori salutano i tifosi (foto Calavita)

I giocatori salutano i tifosi (foto Calavita)

Macerata, 24 aprile 2016 – Né delusi né felici. Così la sfida della Maceratese contro il Pisa lascia i tantissimi spettatori (circa 3.500) che affollano lo stadio, sperando nella conquista del secondo posto. E invece la Rata si porta a casa un punto e gli applausi dei tifosi che, comunque, riconoscono alla squadra il merito di un pareggio.

Si va ai playoff, è questo che conta, dopo averci regalato le emozioni di un ottimo anno di campionato. Per quella che è stata definita la super-sfida, tra la seconda e la terza in classifica che guardano alla B, ad appena un punto di distanza (occasione che non si verificava da quasi 50 anni), i gradoni della curva sono stati dipinti, alternati, di bianco e di rosso.

Tre le coreografie diverse che i tifosi hanno realizzato per la Rata: in tribuna sventolano le bandierine, in gradinata si vede lo stemma della città, simbolo della nostra storia e tradizioni, e in curva il tifo si trasforma in incitamento continuo, pur sotto la pioggia. E adesso, dopo una partita piuttosto tesa, ma comunque equilibrata, non resta che tirare le somme.

«Il Pisa è forte, la squadra ben impostata – dice Costantino Grassi, padre di un ragazzo che gioca con la giovanile della Maceratese –. Non sono affatto deluso, siamo sempre terzi in classifica. E poi, ai playoff tutto può succedere».

«Il Pisa ha dimostrato di essere la migliore del girone – commenta Fiorino Tamburrini –. Nessuna delusione, il pareggio è stato giusto. I miei preferiti? Foglia e Sabato. Una partita bellissima dal punto di vista agonistico, ma è mancato il guizzo». Di parere opposto il sindaco Romano Carancini: «Una brutta partita – sottolinea –, condizionata dalla posta in gioco così alta. Il Pisa ha giocato con intelligenza tattica, non lasciando mai spazi, quegli spazi che invece sono la chiave di volta della Maceratese. Non sono deluso, partite come questa ci stanno. E siamo ancora a un punto, va bene così».

Giuseppe Magnotta è di Imola ma è appassionato della Rata e viene apposta a Macerata per seguire le imprese della squadra. «Mia moglie è originaria di qui – spiega – ma lei non si fa il viaggio apposta per vedere la partita, mentre io sì. Speravo nella vittoria, ma va bene anche il pareggio. Certo, la partita non è stata granché. Il mio preferito è Orlando, sono di parte, lui ha giocato due anni e mezzo a Imola».

«C’è stato poco spettacolo – dice Samuele Bacaloni, maceratese –, senza grandi occasioni da entrambe le parti. Speravo anch’io nella vittoria, ma intanto ci siamo portati a casa un punto. Il mio preferito è Kouko». «Nessuna delusione – commenta Fabio Pistarelli – è stato un grandissimo campionato. Non dimentichiamo che la squadra è neo-promossa in Lega Pro e siamo terzi in classifica. Una bella soddisfazione».