Abusi su tre bambine, ex catechista sotto processo

Avrebbe approfitatto delle piccole, tra gli otto e dieci anni, approfittando del fatto che fossero amiche di sua figlia. Nel suo computer trovato materiale pedopornografico

Bambine nel mirino (foto d’archivio)

Bambine nel mirino (foto d’archivio)

Macerata, 19 febbraio 2015 - Sarà processato a maggio l’ex catechista accusato di aver abusato di tre bambine di tra gli otto e i dieci anni, approfittando del fatto che fossero amiche di sua figlia.

I fatti, che sarebbero avvenuti tra l’aprile 2011 e il luglio 2012 in un piccolo centro dell’entroterra, sono stati esaminati ieri in tribunale a Macerata, dove si è tenuta l’udienza preliminare.

Secondo l’accusa l’uomo, un impiegato di 57 anni, avrebbe messo le mani addosso alle tre bambine.

Due, in circostanze diverse, le avrebbe attirate in camera della figlia con la scusa di mostrare loro dei giochi al computer, le avrebbe fatte sedere sulle sue gambe e poi avrebbe infilato le mani nelle loro mutandine, chiedendo anche loro di toccarlo, incurante dei tentativi delle piccole di divincolarsi da quella presa.

La terza invece l’avrebbe fatta entrare nel suo ufficio, dicendole che avrebbe potuto giocare con la figlia; quando poi la bambina si era accorta che l’amichetta non c’era e che nell’ufficio non c’era nessun altro aveva cercato di scappare, ma lui l’avrebbe trattenuta e minacciata perché non dicesse a nessuno quello che era successo.

Ma proprio in parrocchia qualche voce sarebbe trapelata, e gli accertamenti avrebbero fatto venir fuori le accuse.

Le bambine poi, sentite dalla procura con l’assistenza di una psicologa, hanno confermato i sospetti, facendo finire l’ex catechista sotto processo per i reati di violenza sessuale, tentata violenza sessuale e violenza privata. In casa sua poi i carabinieri trovarono anche del materiale pedo-pornografico: nel suo computer sarebbero state sequestrate le orrende immagini di bambini in atteggiamenti osceni, cosa per la quale è stato aperto un altro procedimento ad Ancona.

Ieri mattina il difensore dell’imputato, l’avvocato Paolo Giustozzi, ha eccepito l’eccessiva genericità del capo di imputazione. Eccezione che però è stata respinta dal giudice Domenico Potetti, che ha rinviato a giudizio l’uomo come chiesto dal pubblico ministero Luigi Ortenzi. La prima udienza si terrà il 26 maggio.

In udienza preliminare si sono costituiti parti civili i genitori di due delle bambine, con gli avvocati Guglielmo De Luca, Roberto Carassai, Sergio Ariozzi e Anna Quercetti. L’imputato comunque respinge le accuse.