Tonina Pantani all'Overtime: "Non mi fermo, continuerò a cercare la verità"

La mamma del Pirata ospite della prima giornata del festival (FOTO)

Macerata, Tonina Pantani ospite della prima giornata dell'Overtime festival (foto Calavita)

Macerata, Tonina Pantani ospite della prima giornata dell'Overtime festival (foto Calavita)

Macerata, 8 ottobre 2014 - "Io non mi fermo. Continuerò a cercare la verità, e non lo faccio per mio figlio. Lo faccio per tutti i giovani che si riconoscono nei valori del ciclismo". Tonina Pantani, la mamma del campione del ciclismo, oggi pomeriggio è stata ospite di Overtime festival (FOTO), iniziato stamattina. Con lei, il giornalista Francesco Ceniti, con il quale ha scritto il libro “In nome di Marco”.

"Per troppo tempo – ha continuato Tonina – Marco è stato presentato in televisione come “il dopato d'Italia”. Lui non si dava pace. L'hanno fregato. Io ho fatto personalmente delle ricerche sugli esami a cui era stato sottoposto ed è palese che le piastrine si sono alzate solo quella mattina, perché il pomeriggio erano di nuovo tutte giù. Mio figlio ha speso quattro anni della sua vita e un miliardo e mezzo di euro per cercare di capire chi l'aveva incastrato. Non c'è riuscito, perché l'hanno fatto fuori prima".

Si commuove più volte, la mamma, mentre ricorda le tristi vicende che hanno segnato la sua famiglia. "Gianni Mura – aggiunge Ceniti – ha descritto Marco Pantani con una splendida metafora, quella dell'ermellino. Un animale che ha la pelliccia tutta bianca. E lui, piuttosto che farsi vedere in giro con una macchia, preferiva morire. Perché per Marco, smettere di correre in bici equivaleva a morire".