Modena, casa per anziani nel degrado. Il Comune: "La chiuderemo"

Viaggio nella casa protetta Ramazzini: "Servono fondi"

L’ala Est al piano seminterrato, che riporta numerose lesioni al soffitto a causa del sisma

L’ala Est al piano seminterrato, che riporta numerose lesioni al soffitto a causa del sisma

Modena, 11 dicembre 2017 - Muri scrostati, corridoi umidi, parchetto colmo di rifiuti: un piccolo grande degrado in cui vivono quotidianamente settanta anziani e altrettanti operatori. A documentare con un ricco reportage di scatti la condizione in cui versa la storica struttura protetta Ramazzini di via Luosi è Manuela Tonini, figlia di una signora da tempo ospite della casa e componente del comitato parenti; con l’aiuto del gruppo ‘Cambiamo Modena’. In realtà il trasferimento della casa di riposo è già stata messa in conto dal Comune, con il sindaco che ha parlato di criticità nell’edificio.

Ma i parenti temono ‘i tempi’; per questo hanno deciso di documentare il degrado esterno e interno della struttura protetta, gestita dalla cooperativa Domus, spiegando come gli anziani avrebbero bisogno di essere ‘coccolati’, soprattutto negli ultimi anni della loro vita. Il reportage parte dalle camere ardenti, dove l’ingresso è ‘tenuto in piedi’ da puntelli in ferro, per passare alle stanze: letti vecchi, un bagno ogni dodici persone e ‘camere per carcerati’, tristi e prive di qualsiasi ornamento o colore e ancora il parco che affaccia su via Luosi, meta preferita di senzatetto e sbandati. «Abbiamo fatto un incontro il 12 ottobre con l’architetto Morselli, alla presenza di altri parenti – spiega Manuela Tonini – il 20 novembre infatti avrebbero dovuto iniziare i lavori volti a ripristinare l’ala est, che si sta staccando a causa di lesioni al soffitto al piano seminterrato e nelle murature di quello rialzato. Quindi l’ala è praticamente inagibile ed ospita venti degenti. Sono stati stanziati 120mila euro per intervenire con pali che evitano i crolli; ma c’è da consolidare i balconi, sistemare pavimenti e ascensore. I fondi sono troppo pochi; teniamo presente che il palazzo è stato ristrutturato nel 1980 e costruito nel 1905. Mancano anche ausili sanitari e gli operatori lavorano in condizioni pessime».

Ogni famiglia versa rette, stabilite dal Comune, che arrivano anche a 1700 euro nel caso in cui l’ospite sia proprietario di un immobile e recentemente si è svolto un incontro per aumentarle. Sulla situazione interviene l’assessore Giuliana Urbelli: «L’aumento dei posti in strutture per anziani rappresenta uno dei primi punti del programma Welfare, per dare risposta al bisogno crescente di interventi residenziali, temporanei e definitivi, di tanti cittadini non autosufficienti non solo anziani e dei loro “caregiver”. Finalmente, dopo due anni di lavoro, il 13 dicembre inizierà l’iter consiliare per l’approvazione dei progetti di nuove strutture, tra cui una in sostituzione dell’attuale Ramazzini, le cui condizioni, nonostante gli interventi di manutenzione, sono caratterizzate da evidenti criticità». Ed è anche per superare queste criticità, che hanno toccato noi alla prima visita in via Luosi e che toccano ospiti, famigliari e operatori, che abbiamo portato avanti con tenacia questo progetto. Nel frattempo con il gestore Domus è in atto un piano di parziale ristrutturazione e di sostituzione degli arredi non consoni».