"Formigine, mici randagi seviziati da una banda di ragazzini"

La denuncia: "Ne hanno ucciso uno"

La gattara Stella

La gattara Stella

Formigine (Modena), 23 maggio 2017 - «Hanno seviziato e ucciso uno dei gatti colpendolo con un proiettile da fucile per il softair. Il povero micio ha emesso un urlo che avrebbe spezzato il cuore a chiunque. I responsabili sono una dozzina di ragazzi tra i 9 e i 17 anni, ci sono dei video che lo testimoniano. Nell’audio del video si sente uno di loro ridacchiare: ‘La str... ora ne ha uno in meno’». La denuncia è di Cvetka Skela, Stella per gli amici, storica gattara della città fin dal 1982 quando dalla Slovenia è arrivata in Italia e si prende cura assieme a Massimo Savigni di 13 gatti randagi e abbandonati in un casolare a due passi dal centro. La donna si è rivolta ai carabinieri spiegando che all’interno dell’area, dopo che dal 2012 sono spariti, probabilmente uccisi, almeno 17 micetti, aveva su consiglio anche del suo avvocato installato delle telecamere a raggi infrarossi, opportunatamente segnalate da alcuni cartelli, per capire chi fossero questi barbari. E la risposta è probabilmente arrivata nei giorni scorsi. «Nel video che ho consegnato ai carabinieri – riferisce Skela – pur non vedendosi chiaramente i ragazzini compiere il gesto criminoso, si sentono le urla lancianti del felino e subito dopo la voce di uno dei ragazzini che passando davanti alla telecamera dice appunto che la str...ne aveva 13 e ora ne ha 12», riferito evidentemente alla gattara. La stessa Skela infatti in questi anni, stazionando ormai abbastanza stabilmente nell’edificio abbandonato dove ha trovato alloggio la colonia, è stata più volte «minacciata e insultata da questi ragazzini». La donna non può certificare che il gatto sia morto, non ne è stato ancora ritrovato il corpo, ma in ogni caso il piccolo micio non si trova.

I raid della banda sarebbero stati continui in questi anni: addirittura in un periodo sono stati trovati diversi gatti agonizzanti. Si è scoperto poi che avevano ingerito un cockatil micidiale a base di liquido antigelo e topicida.

A quanto pare però la sadica combriccola sarà presto inchiodata alle proprie responsabilità: «Durante una di queste incursioni, sono riuscita a bloccare uno di loro, un ragazzino 11enne e ho avvertito i carabinieri». I militari lo hanno identificato e ora stanno risalendo agli altri componenti: «Tra l’altro in un’occasione ho avuto l’inquietante sensazione che ci fosse anche il papà di uno di questi ragazzi...». Qualora dovessero essere incriminanti i ragazzi rischiano una denuncia per maltrattamento e morte presunta di animali, un reato molto grave.