"I nostri figli turbati dal burqa indossato da una mamma"

Protestano i genitori di una scuola elementare

La donna col volto coperto

La donna col volto coperto

Modena, 13 dicembre 201 6 - Non abbiamo nulla contro la loro cultura e la loro religione, ma quando i nostri figli ci chiedono delle spiegazioni facciamo fatica a dare risposte convincenti, specialmente se davanti a scuola vedono una donna completamente coperta dalla testa ai piedi». Non vuole essere accusato di razzismo un gruppo di genitori delle elementari Gramsci in strada Albareto, che nelle scorse settimane ha espresso il proprio malumore alla preside per il burqa integrale indossato da una mamma.

«Questa è una realtà abituata alla convivenza tra etnie diverse – raccontano –, ma più di una volta i nostri bambini sono rimasti scossi nel vedere quella signora arrivare in bicicletta per prendere sua figlia all’uscita di scuola». E a preoccupare mamme e papà è l’impossibilità di identificare chi si cela dietro il velo: «Potrebbe esserci chiunque. Quando si accede ad un istituto scolastico bisogna essere riconoscibili perché è un luogo pubblico. Sarà anche la loro cultura – sottolineano i genitori – ma le musulmane non sono obbligate ad indossare il burqa integrale, quindi basterebbe scoprire almeno il volto per rassicurare soprattutto i più piccoli».

L’inquietudine espressa da alcuni bambini ha spinto così il gruppo a confidare le proprie perplessità sia alle maestre che alla preside, caldeggiando anche la possibilità di un incontro con la famiglia musulmana in questione. «Avevamo sperato che le cose cambiassero, ma la donna ha continuato a presentarsi con il burqa integrale. La cosa migliore sarebbe confrontarsi e capire se c’è modo di ‘alleggerire’ l’abbigliamento, nel rispetto della loro religione».

Da qualche giorno, però, la mamma musulmana sembra sparita nel nulla. «Non sappiamo se la preside li ha contattati – spiegano ancora i genitori –, ma sono due settimane che non vediamo più la donna e adesso a prendere la bambina viene sempre il marito. Forse sono stati informati delle proteste e hanno deciso di organizzarsi diversamente». «Tutti sono liberi di vestirsi come vogliono – assicurano le mamme e i papà –, ma bisogna tenere conto anche delle sensibilità altrui».