Modena, mazzette per i permessi di soggiorno, indagati due poliziotti

Arrestati due stranieri, altre dieci persone nei guai. Combinavano matrimoni fittizi

Da sinistra: Castello, Musti e Fassari

Da sinistra: Castello, Musti e Fassari

Modena, 19 maggio 2017 - La squadra mobile di Modena ha stroncato un giro di mazzette all’ufficio immigrazione della questura: due stranieri sono stati arrestati mentre un poliziotto addetto al rilascio dei permessi di soggiorno è stato interdetto dai pubblici uffici, con sospensione immediata e ritiro di distintivo ed arma di ordinanza. Un altro agente risulta inoltre indagato a piede libero, così come altri nove tra italiani e stranieri. Le accuse sono per tutti corruzione (per atti contrari ai doveri d’ufficio per i pubblici ufficiali) e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Come spiegato dal capo della Mobile, Marcello Castello, i due stranieri arrestati, un albanese ora in carcere e un marocchino ai domiciliari, si occupavano di combinare matrimoni tra donne italiane e clandestini da regolarizzare, per poi trovare nel poliziotto un aiuto nell’emissione del permesso di soggiorno senza ulteriori controlli. I matrimoni avvenivano in Comune ma in realtà non c’era convivenza tra gli sposi. La polizia ha accertato almeno una ventina di casi in sette mesi: gli stranieri pagavano circa 3mila euro per ottenere il documento.

L’indagine si è avvalsa sia di intercettazioni telefoniche e ambientali sia di pedinamenti. «Si tratta di fatti gravissimi – ha commentato il procuratore capo, Lucia Musti – tanto che i pm titolari dell’inchiesta, Marco Imperato e Francesca Graziano, avevano chiesto il carcere anche per il poliziotto». Il Gip ha poi optato per l’interruzione dai pubblici uffici. «Non è certo stato facile per gli agenti della Mobile indagare su due colleghi – ha concluso il questore Paolo Fassari – ma questa operazione dimostra come in questura ci siano gli anticorpi per debellare qualsiasi virus. Qui non sono ammesse zone franche di impunità»