Revocata l’assistenza a 5 profughi per scarsa igiene e illegalità

Era stati accolti a Serramazzoni, secondo la Prefettura "l’appartamento era in condizioni indegne"

La Prefettura di Modena ha denunciato le condizioni di grave precarietà e degrado

La Prefettura di Modena ha denunciato le condizioni di grave precarietà e degrado

Serramazzoni, 9 marzo 2016 - Sono usciti dal progetto di accoglienza i profughi del Gambia ospitati fino a sabato a Serramazzoni. La grave condizione igienico sanitaria riscontrata nell’appartamento di piazza Tasso, nel centro del comune appenninico, durante il blitz di sabato dei carabinieri, non ha lasciato alternative all’esclusione degli uomini dai progetti umanitari ‘Mare nostrum’ e ‘Triton’ con i quali erano stati accolti in Italia nei mesi scorsi. L’annuncio del loro rifiuto è arrivato dalla stessa Prefettura di Modena, che ha sottolineato «le condizioni di grave precarietà e di degrado» nelle quali versava l’alloggio.

«Alla luce della situazione – spiega la Prefettura –, e tenuto conto del fatto che gli stranieri erano già stati richiamati al rispetto delle condizioni d’accoglienza, abbiamo disposto la revoca delle misure di accoglienza e ospitalità e la loro uscita dal programma. Inoltre nell’appartamento erano ospitati abusivamente altri due immigrati clandestini».

L’esclusione dal progetto di accoglienza riguarda in particolare 5 dei 6 profughi ospitati a Serramazzoni dallo scorso mese di novembre. «Saranno allontanati dal progetto a partire da domani (oggi ndr) – conferma Elena Oliva, della cooperativa Caleidos che gestisce i richiedenti asilo nella nostra Provincia per conto della Prefettura –. Quello che succederà dopo dipende dalla responsabilità di ciascuno di loro. Hanno un primo permesso di soggiorno, quindi hanno i requisiti per rimanere», in attesa che la commissione ministeriale decida se ci sono le condizioni per restare in Italia anche successivamente con ulteriori permessi. In pratica restano in Italia, ma abbandonati a se stessi. Nell’appartamento di Serramazzoni, invece, non appena saranno ultimate le operazioni di bonifica e igienizzazione disposte da Ausl e Comune, arriveranno nelle prossime settimane altri 6 profughi. «L’auspicio – interviene il vicesindaco Simone Gianaroli –, è che in futuro qualcuno vigili di più sui profughi e sulle loro condizioni. Noi faremo la nostra parte, garantendo una maggiore presenza dei servizi sociali».

La responsabilità per quanto accaduto, secondo l’amministrazione, è quindi da ricercare nella stessa cooperativa, cui era appunto affidata la gestione delle persone. «Chi doveva controllare non l’ha fatto – aggiunge Gianaroli –. Le condizioni di sporcizia e degrado in cui vivevano i profughi non scaturiscono da un giorno all’altro». La cooperativa aveva invece dichiarato che «da due anni gestiamo in tutta la provincia 700 profughi e 130 appartamenti, e una cosa del genere non era mai capitata». Secondo la Caleidos, inoltre, anche nell’appartamento di Serra veniva eseguiti controlli regolari e continui, a cadenza settimanale, per verificare le condizioni dei profughi ospitati nei locali.

Secondo la cooperativa, quindi, la situazione sarebbe degenerata in pochissimi giorni. Sta di fatto che i carabinieri che sabato mattina hanno fatto irruzione nell’appartamento – l’operazione rientra in un’indagine tuttora in corso per accertamenti pare riguardo furti e riciclaggio che nulla hanno a che vedere con le condizioni igieniche – si sono trovati di fronte uno ‘spettacolo’ a dir poco raccapricciante. Sporcizia in terra, resti di generi alimentari ovunque, scarafaggi. Segno di un’incuria che si trascinava da tempo.

Da lì è scattata la richiesta di intervento del servizio igiene pubblica dell’Ausl, che ha indotto inoltre l’adozione da parte del Comune di un’ordinanza contingibile e urgente con il divieto di utilizzare l’appartamento fino a bonifica avvenuta. Durante il blitz, i carabinieri hanno rivenuto nell’appartamento anche 16 cellulari costosi di ultima generazione. Sembra infatti che i profughi siano stati avvistati in più occasioni dialogare con persone a bordo di auto di grossa cilindrata. Una relazione che ha destato qualche sospetto.