Spaccio a tutte le ore in viale Crispi. La ‘base’ dei pusher davanti ai negozi etnici

Gruppi di africani presidiano il porticato. L’ex parcheggio è una discarica a cielo aperto

CRISPI_WEB

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Modena, 19 ottobre 2017 - Spuntano da dietro le colonne del porticato in viale Crispi con fare discreto. Uno sguardo fugace per capire se sei alla ricerca di ‘roba’, poi scatta approccio con un semplice cenno di capo. Sono le 12 di un normale mercoledì mattina. Il via vai di passeggeri diretti alla stazione dei treni è costante e il brulicare di stranieri davanti ai due negozi etnici è altrettanto vivace. Le due attività - una è in via Nicolò dell’Abate - sono state controllate più volte dalle forze dell’ordine in passato, con la scoperta, nel corso di un blitz, anche di un quantitativo di droga nascosto all’interno di uno dei locali in questione. La stretta delle forze dell’ordine, però, non sembra avere sortito effetti sul comportamento degli avventori. Basta così aggirarsi con fare ambiguo nelle vicinanze di uno dei negozi per venire abbordati da un ragazzo di colore che prima ci invita a seguirlo in una rientranza del porticato, poi ci propone cannabis e hashish a partire da 10 euro.

«Aspetta qui, torno subito», assicura il giovane, svelando il ‘trucco’ di lasciare le dosi altrove per farla franca nel caso di una perquisizione a sorpresa. «Sento un amico e ti dico quanta ne voglio», replichiamo bloccando sul nascere la trattativa. Ci spostiamo in via Nicolò dell’Abate e ci travestiamo nuovamente da clienti un po’ impacciati. Gironzoliamo davanti al dopo lavoro ferroviario e incappiamo in un gruppo di africani che presidiano la scalinata dell’ex parcheggio Manzo ormai fallito.

«Vuoi qualcosa?», propone uno dei tre. Facciamo segno di no con la testa e non veniamo disturbati ulteriormente. Nell’aria c’è un forte odore di spinello, che conferma – se ce n’era ancora bisogno – il senso di impunità che caratterizza i clienti dei negozi etnici a ridosso della stazione. Scrutiamo le rampe – chiuse da un lucchetto – che servivano le uscite di sicurezza del vecchio parcheggio coperto.

Le scale si sono trasformate in una discarica a cielo aperto a servizio, ancora una volta, dei frequentatori delle attività in viale Crispi e via Nicolò dell’Abate. C’è un po’ di tutto: bottiglie di birra in frantumi, cibo avariato, vestiti logori, cartacce e rifiuti di ogni sorta. Il tanfo è da voltastomaco. Torniamo sui nostri passi e di nuovo sotto il porticato veniamo avvicinati da un altro giovane di colore che ci fa sempre la stessa proposta: «Capo, vuoi fumo?». Tutto alla luce del sole. E siamo solo a metà giornata.