Vende sul web cd senza il bollino della Siae, condannato a cinque mesi

Un quarantenne collezionista finito al centro di un’indagine della Finanza

Una foto  d’archivio della Guardia di finanza

Una foto d’archivio della Guardia di finanza

Modena, 18 gennaio – Cinque mesi di condanna in primo grado, con la pena sospesa, perché era proprietario e venditore di duemila tra cd musicali (la gran parte) e whs privi del bollino che certifica la vidimazione della Siae (Società italiana degli autori ed editori). È successo questa mattina in tribunale a Modena, dove un quarantenne collezionista residente in città è stato ritenuto colpevole dal giudice Federico Meriggi di violazione della legge 633 del 1941, quella che punisce la vendita di opere d’ingegno senza l’apposizione del contrassegno. Il caso nasce nel 2012 quando la Guardia di finanza scopre numerosi annunci su un noto sito web di compravendita tra privati e decide di recarsi a casa del quarantenne. Le fiamme gialle rinvengono una collezione di migliaia di ‘pezzi’ (pare quasi diecimila), che il privato ha acquistato nel tempo. Ne rinviene, tra questi, 2mila senza il bollino (alcuni in vendita ed altri no). Scatta così il processo. L’uomo si è difeso ritenendo che molti dei bollini si sono semplicemente staccati col passare degli anni, alcuni cd risalgono agli anni Ottanta. L’avvocato che lo difende, il modenese Riccardo Pelliciardi, ha annunciato che farà ricorso alla corte d’Appello una volta lette le motivazioni, tra novanta giorni.