Fanano, blitz della Sovrintendenza: vicina la valorizzazione delle scritture rupestri

Sarebbero risalenti al 90 a.C

La scoperta

La scoperta

Fanano (Modena), 4 agosto 2015 - Ci sono voluti sette anni prima che la Soprintendenza ai beni artistici si accorgesse che nel borgo La Sega è nascosto un tesoro. Nel 2008 il linguista di Reggio Emilia Adolfo Zavaroni arrivò nel borgo del comune di Fanano e scoprì che sulle rocce nel boschetto erano incise scritte risalenti al 90 a.c. Tracce inestimabili sulla vita di un popolo, pare fossero gli Osci di provenienza umbra, che duemila anni fa viveva su quella montagna e fomentava una ribellione contro il potere di Roma. Ne seguirono tre anni di studi febbrili, un libro di Zavaroni pubblicato ad Oxford dalla casa editrice Archaeopress British Archaeological Reports nell’agosto 2011. Poi è calato il silenzio.

Fino a due settimane fa, quando un funzionario della Soprintendenza è venuto nel borgo, ha percorso il sentiero nel bosco che conduce alle rocce, ed è rimasto a bocca aperta. Quindi è tornato a Bologna, ha raccontato ai suoi responsabili l’incredibile scoperta che si nasconde tra gli alberi profumati di Fanano. E pare che adesso la Soprintendenza sia al lavoro per capire come tutelare le iscrizioni, come valorizzare il luogo, che tipo di studi andranno fatti. La macchina si è finalmente messa in moto.

Ma fino ad oggi, Davide Breveglieri è stata forse l’unica persona a prendersi cura di quelle iscrizioni. Carpigiano d’origine ma innamorato di Fanano e del borgo La Sega in cui vive da quasi vent’anni, Breveglieri è custode del boschetto (di proprietà privata) e ogni giorni pulisce le incisioni, toglie erbacce, rimuove il muschio. Oltre ad accompagnare i curiosi in una storia che narra di pellegrini affaticati lungo quei sentieri di montagna, l’antica via Romea, e di popoli che incitavano alla ribellione da Roma attraverso incisioni sulle pietre. Popoli tutt’altro che barbari, come forse Roma voleva far credere, in grado di utilizzare un alfabeto italico nuovo, con un largo uso di legature tra le lettere.

«Su queste incisioni, uniche in Italia, sono stati pubblicati libri ad Oxford tradotti in tre lingue – spiega Breveglieri – ma nel nostro Paese non sono mai state riconosciute». Breveglieri accompagna i pochi curiosi che si spingono fino al borgo attraverso i boschi, facendo da guida turistica. «La gente arriva fin qui grazie al passaparola» spiega. Nei prossimi mesi le cose potrebbero cambiare radicalmente e il tranquillo borgo potrebbe popolarsi di turisti.