I Cinque stelle modenesi sfiduciano la Gibertoni: «Poca chiarezza su scelte e stipendio»

La consigliera regionale non ha più la fiducia del suo territorio di riferimento: «E’ andata contro lo spirito del movimento»

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle regionale Giulia Gibertoni

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle regionale Giulia Gibertoni

Modena, 12 novembre 2015 - Giulia Gibertoni, modenese capogruppo del Movimento 5 Stelle in Emilia Romagna e candidata alla presidenza alle ultime elezioni, ha perso la fiducia di buona parte del suo territorio di riferimento. Le liste del M5S certificate di Soliera, Sassuolo, Formigine, Camposanto, Serramazzoni, Fiorano; i portavoce consiglieri di Modena Luca Fantoni, di Bomporto Tiziana Cipriani, di Castefranco Emilia, Oscar Bonini e Antonella Franchini, «anche a nome dei tanti attivisti e portavoce che si sono espressi a maggioranza in un sondaggio specifico sul Meet Up modenese di riferimento», dichiarano «di non sentirsi più rappresentate dalla portavoce consigliera regionale eletta».

«Dopo circa un anno dalla sua elezione – spiegano – diverse problematiche, alcune delle quali già emerse durante la campagna elettorale, hanno evidenziato atteggiamenti e comportamenti, scelte politiche che confliggono con quello che riteniamo lo spirito del Movimento: teso alla partecipazione, alla trasparenza, all’onestà come base della fiducia».

Segue un elenco dei nodi da sciogliere.

«La Gibertoni ha sempre negato ogni suo diretto coinvolgimento nella presentazione del ricorso al Tar contro l’elezione del portavoce Zullo al Parlamento europeo (che dopo il riconteggio andò a Bruxelles al posto suo, ndr), una posizione che non ha mai convinto. Si è sempre sottratta, però, ad un chiarimento in merito, così come le era stato richiesto. Ha presentato un curriculum in campagna elettorale diverso da quello pubblicato sulla rete dei professionisti Linkedin. Ha votato e sostenuto alla vicepresidenza della commissione regionale cultura e sport il forzista Enrico Aimi, già indagato per peculato. Si è sottratta in troppe occasioni – continuano – alle richieste di incontro, supporto, confronto che le venivano dai diversi gruppi del territorio, dalle liste, dai consiglieri comunali, privilegiando pochi e fomentando divisioni e discordie. Ha disatteso – l’accusa più grave – all’impegno preso pubblicamente in campagna elettorale di trattenersi esclusivamente 2.500 euro di stipendio, a tuttora non vi è alcuna chiarezza sulle spese sostenute, sulla destinazione della indennità di funzione, non è stato fatto alcun versamento delle eccedenze in alcun fondo, come invece promesso. Inoltre non possono non destare qualche perplessità le rendicontazioni dei consiglieri Sassi , Bertani e Sensoli (suoi colleghi in Regione, ndr). Non possiamo, a tutela della credibilità stessa del Movimento 5 Stelle – chiudono i grillini – esimerci dal denunciare questi comportamenti della consigliera regionale Giulia Gibertoni, essendo venuta meno ogni fiducia nei suoi confronti».