Tangenti al Policlinico, ecco le intercettazioni

I passi più significativi delle telefonate dell’ex direttore generale Cencetti

Al vertice del sistema di tangenti si sarebbe stato l’ex direttore generale, Stefano Cencetti

Al vertice del sistema di tangenti si sarebbe stato l’ex direttore generale, Stefano Cencetti

Modena, 5 maggio 2016 – ‘Il sistema Cencetti’, ipotizzato dai carabinieri del Nas di Parma, coordinati dalla Procura di Modena, è svelato nelle decine di pagine di intercettazioni registrate durante le indagini sugli appalti al Policlinico, arrivate alla conclusione. Durante gli anni della sua dirigenza al Policlinico, dal 2006 al 2012, Cencetti avrebbe gestito appalti milionari relativi a lavori di manutenzione ed edilizia affidandoli alle principali cooperative di costruzioni della Regione – C.C.C, Cmb e Cpl - senza gara d’appalto. In cambio l’ex dg sanitario avrebbe ricevuto mazzette per migliaia di euro. Sono indagate una quarantina di persone e oltre venti società per reati che vanno dalla corruzione all’abuso d’ufficio fino alla turbata libertà degli incanti.

LE DIMISSIONI FORZATE - A febbraio del 2012 la Regione comunica a Cencetti che deve dimettersi anzitempo rispetto alla naturale scadenza del mandato. Cencetti esprime preoccupazione per appalti in corso al Policlinico che, ipotizzano i carabinieri, sarebbero già stati garantiti alle cooperative ‘amiche’ e potrebbero saltare. Parlando con un suo collaboratore dice: «A questo punto c’è un grosso problema perchè si sono inc..., tanto per essere chiaro, i grossi supporti economici che esistono qua perchè i soldi che gli ha portato il Policlinico in maniera assolutamente trasparente...».

LE TELEFONATE AGLI IMPRENDITORI DELLE COOP: «Abbiamo in piedi tutto un discorso, roba grossa». Cencetti contatta i dirigenti delle principali cooperative di costruzioni dell’Emilia Romagna che hanno già in essere appalti per lavori al Policlinico. Significativa la telefonata a Giorgio Benedetti, all’epoca dei fatti procuratore e direttore generale del C.C.C, IL consorzio cooperative costruzioni di Bologna. «Ho chiamato anche già la Cpl... per tutte le partite che sono aperte ho detto io non lo so, se tra un mese o due.... vediamo un attimo anche perché lì c’erano delle prospettive di sviluppo di un certo tipo, vedi trigenerazione.. posso dirvi vediamoci intorno a un tavolo e vediamo quali sono le partite aperte che si possono chiudere..» Poi la telefonata a Nicola Verrini direttore commerciale e consigliere di Cpl Concordia. Verrini dice a Cencetti che parlerà all’allora presidente Casari (poi finito nei guai per appalti in Campania, ndr) spiegando la situazione. Sono preoccupati per l’imminente dipartita di Cencetti e quest’ultimo dice: «Abbiamo in piedi tutto un discorso, roba grossa che ci serve che poi è una strategia che portiamo avanti da anni quindi perchè deve saltare...... Tu col presidente (Casari, ndr) devi parlare assolutamente, poi se lui vuole telefona a... che è presidente della giunta che ha un rapporto diretto..».

IL NUOVO INCARICO - Altro filone di inchiesta, per cui non ci sono reati, è l’assegnazione di un nuovo incarico a Cencetti, sempre all’interno della sanità regionale. A pochi giorni dalle dimissioni a Modena andrà a ricoprire un incarico nel settore nuove tecnologie e biomedicale attraverso un contratto con l’Ausl di Piacenza perché , dice in una telefonata, «la Regione ha paura di tutto...» e per questo non ha fatto il contratto direttamente. Il concorso a Piacenza sarebbe stato truccato, con un finto colloquio sia a Cencetti che a veri candidati. Una funzionaria della Regione, non indagata, avrebbe ritoccato il curriculum di Cencetti per adattarlo al nuovo incarico. Tutto l’iter per ottenere l’incarico su misura è stato spiegato da Cencetti ad una sindacalista della Cgil (non indagata) con cui parla al telefono.

(tutte le intercettazioni sono pubblicate oggi sulle pagine de Il Resto del Carlino)