Parcheggio ex Moi, le associazioni: "Strisce blu ‘pericolose’"

L’area riapre dopo tre anni, non senza critiche: "Ostruiscono le uscite di sicurezza, nessuno ci ha coinvolto"

Modena, le associazioni protestano per i posti auto (FotoFiocchi)

Modena, le associazioni protestano per i posti auto (FotoFiocchi)

Modena, 26 maggio 2015 - Prima le proteste, poi l’attesa spasmodica, infine la riapertura tra luci e ombre. Il parcheggio dell’ex Mercato ortofrutticolo all’ingrosso (Moi), tra via Borelli e Ciro Menotti, è tornato ieri mattina a disposizione dei modenesi dopo i lavori post-sisma. Parliamo di un tassello fondamentale nella geografia della sosta in città, una struttura che nello scacchiere dei parcheggi a ridosso del centro ha sempre giocato un ruolo importante, ora più che mai con la pedonalizzazione di piazza Roma.

Certo, il Novi Park resta il ‘preferito’ dal Comune, ma i modenesi, si sa, prima di cedere al multipiano sono disposti a peregrinare ovunque e l’ex Moi, con i suoi 130 posti auto, sarà una valida alternativa. Commercianti e residenti, come prevedibile, applaudono: i primi perché ci saranno maggiori spazi per la clientela (apertura dalle 8 alle 20 al costo di 0,55 l’ora, gratis nei festivi), i secondi per la possibilità di aggiudicarsi un posteggio sotto casa (70 euro al mese, annuale 600 euro). Ma a sorpresa non mancano i malumori, a partire da chi la struttura l’ha tenuta in vita in questi tre anni: le associazioni. Troppo traffico? Posti ingombranti? Niente di tutto ciò. Le associazioni sono d’accordo sulla riapertura, ma contestano piuttosto la disposizione delle strisce blu (alcune riservate alle singole sedi), in particolare l’idea discutibile di disegnarne davanti alle entrate, addirittura in corrispondenza delle uscite di sicurezza.

Così in caso di emergenza (vuoi il terremoto, vuoi un incendio) ritrovarsi con una via di fuga ostruita da un veicolo potrebbe innescare un effetto a catena disastroso. «Hanno fatto tutto senza interpellarci – tuona Mara Malavasi dell’Istituto Storico della Resistenza -. Dal Comune ci hanno garantito che si faranno carico degli eventuali disagi ma il problema era da evitare subito. Come si possono prevedere delle strisce blu davanti agli ingressi? E’ assurdo».

Sorpresa e amareggiata Tatiana Iubini, presidentessa dell’Università per la libera Età Natalia Ginzburg: «Contiamo quasi cinquecento iscritti, tra cui moltissimi disabili e anziani. Con le auto in sosta come è possibile fare defluire le carrozzine in caso di pericolo? Serviva più logica». E ieri le lamentele sono state espresse anche al sindaco in persona, che al taglio del nastro si è detto aperto a qualche aggiustamento. Disagi a parte, c’è poi un altro problema rilevato dagli utenti: la mancanza sia di indicazioni, ma soprattutto di qualsiasi tipo di informazione visibile sul costo degli abbonamenti ( 50 i posti prenotabili). Certo, sul web le notizie fioccano, ma per i più attempati le difficoltà sono dietro l’angolo. «Abito qua vicino e mi interesserebbe fare il mensile, ma non c’è nessuno a cui rivolgermi», confida disorientato Mauro Adani. C’è poi chi contesta l’eliminazione delle sbarre, presenti prima del terremoto: «Le telecamere installate sono utili – spiega Giovanni Ferri –, ma la chiusura notturna era una garanzia in più contro ladri e vandali».