Via del Murazzo tra canneti e zanzare tigre

L'area è sotto sequestro da anni. I residenti esasperati: "Serve una bonifica" (FOTO)

Modena, l’area di via del Murazzo (FotoFiocchi)

Modena, l’area di via del Murazzo (FotoFiocchi)

Modena, 27 luglio 2014 - Amazzonia? No, Modena. Più precisamente via del Murazzo (FOTO), nel quartiere Madonnina. Qui si è creato negli anni una sorta di ecosistema parallelo, un inferno per i residenti, una macchia di degrado alle porte della città. Quasi 5mila metri quadrati delimitati da una recinzione pericolante dove regna un acquitrino di proporzioni gigantesche, con tanto di canneto e fauna ad hoc. Anatre, topi, gatti, insetti, tra cui le temutissime zanzare tigre. "Sono grandi come elefanti e siamo stati costretti a spendere centinaia di euro in zanzariere per proteggerci. E’ una situazione vergognosa", tuona la residente Maria Grazia Crespi, affacciata dalla finestra di casa sua con sguardo interdetto, come se non fosse ancora abituata allo spettacolo desolante che abbraccia il quadrilatero delimitato, oltre che da via del Murazzo, dalle vie Compagni, Guerrazzi e Borghi.

I ratti sgattaiolano lungo la strada, in barba alle trappole installate dal Comune, ‘sedotti’ dai bidoni dell’immondizia e dai sacchetti di rifiuti ammucchiati. Basta poi affacciarsi alla rete divelta per scorgere spaccati di degrado lungo le rive dell’acquitrino, tra rifiuti accatastati e sporcizia di ogni sorta. Insomma, per i residenti non è un bel vivere. E la situazione va avanti da tempo, almeno da quando una decina di anni fa la Smalteria padana abbandonò l’area trasformandola in terra di nessuno.

Il Comune è intervenuto più volte per rimuovere i rottami abbandonati e a nulla, poi, è servito il tentativo di trasformare lo spazio in residenziale: l’impresa edile che acquistò l’appezzamento è naufragata travolta dalla crisi e il lotto è da sei anni sotto custodia giudiziaria del Tribunale di Reggio Emilia, con le aste convocate dal curatore fallimentare andate sempre deserte. "Là sotto c’è un fontanazzo e finché non si bonifica seriamente non si risolverà mai nulla", spiega Roberto Camellini, titolare dell’omonima ditta di autosoccorso che si affaccia di fronte l’area in questione.

"L’impresa aveva scavato le fondamenta e il risultato è che ora c’è un buco dove è proliferato di tutto". Duro un altro residente, che preferisce non confidare il suo nome: "E’ una vergogna. Le zanzare proliferano e alla sera siamo costretti a barricarci in casa". E a lasciare perplessi è che questo mix di degrado all’ennesima potenza, in via Compagni uno stabile pericolante è meta di ripetuti bivacchi notturni, sia a un chilometro dal centro. "Di notte c’è un via vai continuo di persone poco raccomandabili — racconta Rita Pellesi — Dalla finestra vedo passare gruppi di stranieri che si infilano tra le recinzioni e vanno a recuperare non so cosa, forse droga. Come possiamo vivere così?".