Il Papa tra le chiese ferite dal terremoto, l'Emilia lo abbraccia

La visita di Francesco domenica 2 aprile a Carpi e Mirandola, attesi fedeli da tutta la regione

Papa Francesco atteso a Carpi e Mirandola domenica 2 aprile (LaPresse)

Papa Francesco atteso a Carpi e Mirandola domenica 2 aprile (LaPresse)

Carpi (Modena), 29 marzo 2017 - Quando lunedì 20 febbraio è stato convocato in Vaticano da Papa Francesco, monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, non immaginava di certo la ‘sorpresa’ che il Pontefice gli aveva riservato: «Siamo stati a tu per tu a Santa Marta per un’ora, abbiamo parlato di molti argomenti – rivela il presule –, e a un certo punto il Santo Padre mi ha detto: ‘Ho deciso di venire a Carpi prima di Pasqua, per una visita pastorale’. È stata una gioia indescrivibile, ma che responsabilità...».

E così, in una cornice di attesa e di entusiasmo affettuoso, Papa Francesco si appresta ad arrivare nel Modenese, domenica prossima: al mattino sarà a Carpi, dove sabato è stata riaperta solennemente la Cattedrale, chiusa dai giorni del sisma, e nel pomeriggio si porterà a Mirandola, dove ancora le ferite lasciate dal terremoto sono profonde, sia nelle chiese che nei cuori. «Ho chiesto espressamente al Papa di recarsi anche nella Bassa per rendersi conto della situazione, e il Santo Padre ha accettato subito», racconta ancora il vescovo.

Il programma della giornata

Per la diocesi di Carpi è un onore altissimo che si rinnova: il 26 giugno 2012, quando ancora la terra tremava rovinosamente, Papa Benedetto XVI arrivò a Rovereto di Novi per incontrare i terremotati e portare il suo sostegno spirituale, in una mattinata toccante. Da allora l’Emilia ha cercato di rimettersi in piedi per ripartire, anche se la ricostruzione non è sempre facile: «Papa Francesco verrà a incoraggiare lo sforzo della gente di questa terra, per manifestare anche l’esemplarità di questa esperienza – ha annunciato sabato scorso a Carpi il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano –. Di fronte a drammi come il terremoto, il rischio maggiore è che muoia la speranza nel cuore delle persone». 

Cuore della visita pastorale alla diocesi sarà l’immensa piazza Martiri, su cui si affaccia la Cattedrale ‘ritrovata’: Papa Francesco celebrerà la Santa Messa alle 10.30 e, secondo alcune stime, sono attesi almeno 50mila fedeli da tutta la regione, e non solo: non sono previste prenotazioni e gli accessi saranno possibili fino al raggiungimento della capienza. Un posto speciale – anche nel cuore del Papa – sarà riservato a 600 giovanissimi cresimandi e almeno 1.500 disabili. A mezzogiorno il Pontefice reciterà l’Angelus, e successivamente si siederà a pranzo al seminario con i vescovi della regione e i sacerdoti più anziani: per lui un menù semplice, dove comunque – si dice – non mancherà un assaggio dei classici tortellini. Dopo una breve sosta, Francesco incontrerà ‘a porte chiuse’ i sacerdoti, i religiosi e le religiose, poi visiterà la Cattedrale e quindi partirà per Mirandola, dove invece il Duomo (così come molte altre chiese) è ancora puntellato e inagibile. 

Sul sagrato della chiesa, Papa Francesco terrà un discorso e abbraccerà le famiglie delle vittime del terremoto del 2012. Fra loro anche Anna Cannavacciuolo, madre di Biagio Santucci, operaio che ha perso la vita a 23 anni nel crollo del capannone di un’azienda biomedicale di Medolla: «Ho scritto una riflessione che spero di poter consegnare al Papa – spiega –. In questi anni difficili la fede mi ha sostenuto».

Prima di ripartire per il Vaticano, Papa Francesco farà un’ultima tappa a San Giacomo Roncole, alla stele in memoria di tutti coloro che il terremoto ha strappato ai loro affetti. La sua preghiera sarà come una carezza ma anche lo stimolo a non arrendersi alla rassegnazione.