Rifiuti, i Comuni bocciati tassano di più

Addizionale del 20% in bolletta dove la raccolta differenziata è meno del 65% sul totale LA REPLICA Marche Multiservizi spiega come stanno le cose

Raccolta differenziata di prossimità

Raccolta differenziata di prossimità

Pesaro, 27 maggio 2015 - Raccolta differenziata. La Regione ha pubblicato i livelli raggiunti dai Comuni nel 2014: dei 59 comuni della provincia di Pesaro Urbino solo in venti hanno superato la soglia del 65% e sono: Barchi (71,7%); Cartoceto (73,95%); Fano (72,78%); Mondavio (73,98%); Mondolfo (79,02%); Montefelcino (74,10%); Montemaggiore al Metauro (71,47%); Monte Porzio (74,50%); Orciano di Pesaro (71,20%); Piagge (71,78%); Saltara (74,12%); San Costanzo (76,74%); San Giorgio di Pesaro (71,5%); San Lorenzo in Campo (73,59%); Sant’Ippolito (75,52%); Serrungarina (71,85%); Fossombrone (68,33%); Montecalvo in Foglia (66,63%); Montelabbate (66,63%); Pesaro (65,72%).

«Tutti i cittadini – spiega Enzo Frulla, presidente del Circolo il Ragusello di Legambiente – pagano l’ecotassa, ma se i residenti nei comuni sopra citati avranno una riduzione percentuale da parte della Regione del tributo in relazione ad ogni singola performance verificata dal proprio comprensorio, gli altri cittadini invece subiranno in bolletta un’addizionale del 20%». E questi saranno decisamente la maggioranza dal momento che a non aver raggiunto il livello di raccolta differenziata previsto dalla normativa statale sono ben 39.

Pesaro fa parte per un pelo del primo gruppo tanto che supera la soglia di un 1,11%: così la Regione gli riconoscerà come incentivo uno sconto del 30% sulla quota di ecotassa tanto che il tributo peserà per 0,014 euro al chilo di rifiuto portato in discarica. Fano, altra grande città ad aver superato la soglia dell’11,96% rispetto alla normativa statale, invece ha diritto ad uno sconto sull’ecotassa del 40% tanto che il tributo sarà di 0,012 euro per kg di rifiuto. Gli urbinati pagheranno l’ecotassa maggiorata del 20% perché il livello di raccolta differenziata si è attestata al 43,94% (perdendo un 1% rispetto alla performance del 2013). Per Legambiente i risultati sono «talmente deludenti – continua Frulla – che invieremo ai vari Comuni una lettera per esortarli ad una politica più attenta ai principi europei. Anche perché ci sono comuni che raggiungono risultati inaccettabili come per esempio Acqualagna (38,56%); Cagli (37,37%). Ma con rammarico osserviamo che realtà volenterose come Pesaro hanno peggiorato la loro performance: i dati del 2013 attestavano Pesaro una raccolta pari al 67,36%, pari a 3,63% sopra la soglia minima stabilita per legge».

LA REPLICA Marche Multiservizi dice come stanno le cose