“Vietato andare in bagno senza autorizzazione scritta“. I sindacati protestano

Scuola, una circolare indirizzata al personale non docente del ‘Morigia–Perdisa’ scatena i rappresentanti di categoria: “Lede la dignità del lavoratore. Se ci sono abusi delle normative si facciano i controlli”

Il personale ‘ata’ comprende quello amministrativo, tecnico, ausiliario

Il personale ‘ata’ comprende quello amministrativo, tecnico, ausiliario

Ravenna, 8 febbraio 2017 - “Non è consentito allontanarsi dal posto di lavoro senza autorizzazione scritta”. La circolare del dirigente scolastico dell’istituto Morigia-Perdisa di Ravenna, indirizzata al personale amministrativo, tecnico e ausiliario, scatena la protesta dei sindacati. Le rappresentanze di categoria Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gilda commentano: “Sembrerebbe una barzelletta, purtroppo non lo è anzi, ci riporta a quell’azienda del barese che qualche tempo fa, per evitare sprechi, mandava gli operai in bagno tutti insieme. Siamo al paradosso!”. Poi i sindacati aggiungono: “La circolare emanata dal Morigia – Perdisa, ha un sapore troppo punitivo e rigido con il suo divieto assoluto ed inderogabile di allontanarsi dal posto assegnato senza autorizzazione, imposto a prescindere da eventuali situazioni di emergenza, di urgenza o comunque, più banalmente, per svolgere basilari funzioni fisiologiche”.

I sindacati fanno sapere di aver diffidato il dirigente scolastico affinché ritiri la circolare in questione che secondo loro “lede non solo la dignità del lavoratore, ma va oltre la normativa vigente quando nella stessa asserisce che i permessi della legge 104/92 devono essere autorizzati dal dirigente medesimo. Non è il dirigente scolastico titolato a concedere parere favorevole sull’argomento, egli è solo tenuto a verificare la correttezza e l’adeguatezza della documentazione presentata, il dipendente invece, è tenuto a comunicare con congruo anticipo le assenze dal servizio, fermo restando situazioni di emergenza o indifferibili”.

Poi i sindacati concludono: “Probabilmente esistono gli approfittatori della 104 e allora se ci sono, chi di dovere faccia i dovuti controlli, ma li faccia davvero, non per propaganda elettorale o per retorica e demagogia”.