Desio, in Cassazione il giorno della verità

E' attesa in tribunale la parola della Cassazione. L’ex parroco di Casal Borsetti è accusato di atti sessuali con 4 minorenni

Giovanni Desio ai tempi in cui era parroco di Casal Borsetti (foto Zani)

Giovanni Desio ai tempi in cui era parroco di Casal Borsetti (foto Zani)

Ravenna, 15 novembre 2016 – Nel febbraio 2014 la giustizia divina – salvandolo dalle acque gelide del Reno dove, ubriaco, era finito col Suv – lo aveva consegnato a quella terrena. Che entro stasera, al più tardi domattina, completerà il suo corso. E per Giovanni Desio, 54enne ex sacerdote di Casal Borsetti accusato di atti sessuali con quattro minorenni, potrebbero aprirsi le porte del carcere. Anzi, questa è l’ipotesi più plausibile. Dieci anni e otto mesi di condanna in primo grado in abbreviato a Ravenna, riduzione di due anni in Corte d’appello a Bologna. L’ultima parola spetta alla Corte di Cassazione. Quello di oggi, insomma, è il giorno del giudizio. Quello definitivo e del non ritorno. Le parti in causa sono a Roma da ieri. La difesa, con l’avvocato Battista Cavassi, tenterà una sorta di miracolo: ottenere una riduzione ulteriore di pena e il rinvio degli atti in appello per rifare il processo. Ciò in ragione di tre elementi. Anzitutto tornerà a chiedere l’ipotesi di minore gravità – che potrebbe comportare uno sconto di due terzi –, ancorandola al fatto che non c’è stata costrizione o violenza e che le vittime erano consenzienti. In secondo luogo la corte d’appello non avrebbe dimostrato se questi ragazzi hanno subito una compressione dalla sfera psico-fisica, mentre si sarebbe limitata a sottolineare il grado di censurabilità della vicenda.

A parte uno, inoltre, i minorenni erano prossimi all’età dei 16 anni, oltre la quale gli stessi fatti contestati al prete non sarebbero stati reato. Da ultimo, la difesa chiederà l’estromissione come parte civile dell’associazione ‘Dalla parte dei minori’, in quanto non ci sarebbero i presupposti sostanziali per il suo riconoscimento nel processo. La suggestione mediatica sarebbe poi stata complice del trattamento sanzionatorio, incidendo nel mancato riconoscimento dell’ipotesi attenuata. Da giugno l’ex don, originario di Saronno e già ridotto allo stato laicale, si trova ai domiciliari ospite di una struttura in provincia di Varese, una struttura per anziani gestita dai Servi della Carità dove svolge attività di volontariato in biblioteca e dove era soggetto al controllo quotidiano dei carabinieri. In precedenza era stato ospite di una struttura di fiducia della Cei a Città di Castello, in provincia di Perugia. Qualora la condanna dovesse passare in giudicato – ancorché ulteriormente ridotta – per Desio si aprirebbero la porte del carcere, nessuna sospensione di pena è prevista. Almeno per un anno, solo al termine del quale potrebbe sperare nell’affidamento in prova qualora venisse accertato il completamento del processo di pentimento che da tempo sostiene di avere intrapreso.