Faenza, in calo i donatori di sangue dell'Avis

Faenza, perso il 5% delle donazioni e calati anche i donatori. Il presidente Mazzotti: "Cerchiamo nuovi donatori"

Il presidente di Avis Faenza Angelo Mazzotti

Il presidente di Avis Faenza Angelo Mazzotti

Faenza (Ravenna), 17 gennaio 2018 - Meno sangue e meno donatori. L'Avis di Faenza chiude in negativo il 2017, seguendo il trend nazionale. Nello specifico, le donazioni di sangue intero sono risultate 3524, mentre quelle di plasma sono state 850, per un totale di 4374, 223 in meno rispetto all'anno precedente. Calano anche i nuovi donatori, che nel 2017 sono risultati 174, 24 in meno del 2016. Complessivamente l'associazione manfreda registra un -5% che non mette in crisi il sistema, ma di certo preoccupa. "Cerchiamo nuovi donatori. La nostra autosufficienza non è in discussione, ma vorremmo metterci al riparo da eventuali emergenze. Vale la pena ricordare che la mancanza di sangue mette a rischio terapie ed interventi chirurgici programmati - è l'appello lanciato da Angelo Mazzotti, presidente di Avis Faenza -. Il nostro obiettivo per il 2018 è tornare ai livelli del 2016, recuperando perlomeno la percentuale di donazioni perso l'anno scorso. Poi è chiaro che non ci si ferma, non ci si può accontentare. Abbiamo messo in cantiere un po' di iniziative in grado di portare dei frutti, in primis la campagna 'Rete Avis Lavoro - Faenza Città del Dono', appena partita con la BCC ravennate, forlivese e imolese, che ha lo scopo di coinvolgere le realtà economiche locali in una rete solidale di sensibilizzazione e promozione del dono. Ci rivolgiamo alle grandi e medie realtà faentine dell’industria, dell’artigianato, del commercio, del settore agricolo e della cooperazione".

Il calo più vistoso nel 2017 si è registrato nei mesi estivi, dove si è arrivati a -10% rispetto alle donazioni dello stesso periodo del 2016. Tra le motivazioni rientrano quindi il caldo, le ferie, il rientro di donatori in viaggio in Paesi a rischio per la trasmissione di infezioni virali, ma anche un cambio nell'organizzazione: "Quest'anno la gestione dei nostri prelievi è passata dall'Ausl all'Avis Provinciale - spiega Mazzotti -: questa novità almeno inizialmente ha generato qualche difficoltà, che comunque sta andando verso una soluzione".