Omicidio di Ravenna, Cagnoni sotto torchio:"Giuro, non l’ho uccisa io"

Interrogatorio fiume. Il dermatologo rigetta le accuse ma resta in cella

Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni: la coppia ha tre figli piccoli

Giulia Ballestri e Matteo Cagnoni: la coppia ha tre figli piccoli

Ravenna, 22 settembre 2016 - Matteo Cagnoni, in carcere da lunedì con l’accusa di aver ucciso la moglie, Giulia Ballestri, 40 anni, è «addolorato perchè questa è una tragedia per tutti», ma soprattutto «si professa innocente» e anche davanti al gip del tribunale di Firenze, Erminia Bagnoli, che lo ha interrogato per quasi 4 ore nel carcere di Sollicciano, respinge tutte le accuse.

Secondo il suo legale, l’avvocato Giovanni Trombini, il 51enne, il dermatologo fiorentino trasferito da qualche anno a Ravenna dove nello scantinato di una villa di famiglia è stato trovato domenica sera il corpo senza vita della donna, ha risposto a tutte le domande del giudice: «Tutte le prove sono indiziarie e da dimostrare». Davanti al gip, che comunque ha convalidato l’arresto ed emesso nei suoi confronti la misura di custodia cautelare in carcere, Cagnoni, «prostrato e affaticato», sempre secondo il legale, ha spiegato prima di tutto la sua mattinata di venerdì, quando per gli inquirenti si collocherebbe l’omicidio. Ha detto di aver accompagnato i suoi tre figli a scuola con Giulia e sempre con la moglie di aver fatto colazione. Lei poi gli avrebbe comunicato di non avere intenzione di seguirlo nel fine settimana a Firenze. «Così ho preso i ragazzi e sono partito».

Ha anche spiegato la fuga davanti agli agenti che nella notte tra domenica e lunedì si presentarono a casa dei suoi genitori, a Firenze. Qui il 51enne era arrivato insieme ai tre figli minori e, secondo l’accusa, stava progettando la fuga all’estero. «Veniva spesso a Firenze con la famiglia a trovare gli anziani genitori, anche con la moglie che questa volta non aveva voluto accompagnarlo», conferma l’avvocato.

All’arrivo della polizia lui sapeva già che era stato trovato il cadavere della moglie, essendo stato informato dal fratello, ma «è ancora traumatizzato dall’altra vicenda giudiziaria dalla quale era poi stato prosciolto: anche in quel caso gli agenti si presentarono in piena notte», ha ricordato Trombini riferendosi all’inchiesta per la quale, nel 2010, Cagnoni era stato indagato e poi prosciolto per un presunto giro di denaro e donazioni da parte di case produttrici di farmaci biologici. La coppia da qualche tempo aveva avviato le pratiche di separazione, «che era consensuale e tra i due non c’erano attriti», ha assicurato il difensore del 51enne.

Una versione che contrasta con quanto avrebbe riferito agli inquirenti l’uomo con il quale Giulia Ballestri aveva una relazione. Per quest’ultimo, infatti, Cagnoni pretendeva rapporti sessuali, che la donna accettava per non esacerbare i problemi matrimoniali. Proprio per avere conferme della relazione della moglie, il dermatologo l’aveva fatta seguire da un detective, «ma non in questo periodo», e poi aveva affrontato l’amante: «È normale che se un marito tiene alla famiglia affronti il presunto amante», ha detto ancora Trombini, per il quale è altrettanto normale «che si sia rivolto a un detective». Dopo l’interrogatorio di ieri mattina il gip Bagnoli si è dichiarata territorialmente incompetente e tutti gli atti saranno trasferiti a Ravenna.