L’ippodromo risorge: arriva il rugby. In attesa del calcio giovanile

Il campo numero 1 destinato agli allenamenti

Con la maglia giallorossa Marco Serafini, presidente de ‘I Passatelli’ (Zani)

Con la maglia giallorossa Marco Serafini, presidente de ‘I Passatelli’ (Zani)

Ravenna, 25 aprile 2015 - In principio, ovvero nel 1931, fu l’ippica, poi il calcio (fino al ’66), poi anche il football americano (i mitici Chiefs negli anni ’90), senza dimenticare qualche sprazzo di equitazione, così come il ciclismo con l’arrivo di una tappa a cronometro del Giro del ’55, e l’atletica leggera, che per anni ha impegnato l’anello del cosiddetto campo numero 1. Ora la Darsena, che l’11 maggio del 1986 fece da cornice alla visita di Papa Wojtyla, accoglierà anche il rugby.

A dirla tutta è un ritorno, perché il primo embrione della palla ovale venne partorito proprio in via Marani negli anni Ottanta da quelli che oggi sono i ‘Passatelli’, la squadra dei veterani. Tuttavia, la situazione del campo di via Isonzo (al di là del Molinetto e in linea d’aria distante poche centinaia di metri), dove il Ravenna rugby Fc ha il proprio quartier generale, è diventata, per usare un eufemismo, complicata. La parola esatta sarebbe collasso. Il boom di tesserati — da 160 a 270 in pochi mesi, grazie anche alla costituzione di due squadre ‘scolastiche’ sul modello britannico alla Torre e alla Camerani — ha imposto una soluzione alternativa.

Ecco dunque perché si è pensato di trasferire parte dell’attività alla Darsena, che al momento è inutilizzata. Il sodalizio giallorosso si è quindi attivato per le autorizzazioni necessarie e da ieri, dopo lo sfalcio dell’erba che comunque non aveva impedito qualche allenamento, è iniziata la fase operativa. Sono stati montati i pali e tracciate le righe. In realtà, si è dovuto ovviare anche ad un contrattempo... vandalico. Sistemati infatti i paletti per la tracciatura delle righe, nella notte qualcuno li ha rimossi, e così è stato necessario riposizionarli.

La darsena, che a regime è stata ‘promessa’ al settore giovanile del Ravenna calcio, torna dunque a vivere in extremis. Il Comune, dopo aver bandito l’asta per l’assegnazione dei lavori di rifacimento degli spogliatoi, aveva infatti chiuso l’impianto per le attività sportive. Considerando che i tempi tecnici per le procedure dell’appalto e per l’avvio dei lavori porteranno via ancora qualche mese — per l’inizio lavori si parla dell’autunno — ecco dunque che l’idea del Ravenna rugby è stata accolta. «Per noi — ha spiegato Mario Battaglia, presidente del Ravenna rugby — è quasi un sogno poter tornare alla Darsena. Il cuore ci batte forte. E anche la prospettiva di poterci restare, nonostante il calcio avrà poi la precedenza, ci stimola tanto». Dal canto suo, l’assessore Guerrieri non ha chiuso le porte al rugby: «Non è escluso che in una location così grande com’è la Darsena, non ci possa essere spazio per entrambe le attività».