Lite tra studenti, uno in ospedale. A scuola arrivano i carabinieri

L’episodio nell’aula di una media del forese

Studenti a scuola (foto repertorio)

Studenti a scuola (foto repertorio)

Ravenna, 4 maggio 2016 - Uno scambio di battute, forse un gioco trasceso. E così dalle parole uno dei due è passato ai fatti. E ha cominciato a malmenare l’amico, facendolo finire in ospedale per accertamenti. Il tutto accaduto in una scuola media del forese e con protagonisti due giovanissimi studenti. Un episodio a seguito del quale sono dovuti intervenire anche i carabinieri, che hanno chiesto spiegazioni sull’accaduto al personale scolastico. La scintilla è divampata ieri mattina, intorno alle 11.30. I due ragazzi, al termine dell’intervallo, stavano rientrando in aula quando improvvisamente è scoppiata la zuffa. Uno è finito a terra e l’altro lo ha preso a calci. Solo l’ intervento tempestivo di due insegnanti, accorse a separare gli studenti, ha forse impedito conseguenze più serie.

A scopo precauzionale le professoresse hanno deciso di chiedere l’intervento del 118 e l’alunno che che ha avuto la peggio è stato ricoverato all’ospedale di Ravenna. Il referto dei medici parla di politraumi e due giorni di riposo. Nulla di particolarmente serio. A scuola sono state chiamate le due famiglie, compresa quella dell’aggressore. A quanto pare un ragazzo difficile, i cui comportamenti sopra le righe – ma senza mai arrivare ad alzare le mani – erano già stati oggetto di note e segnalazioni agli organismi scolastici superiori. E questo episodio potrebbe costargli quanto meno una sospensione. L’episodio, inoltre, verrà portato anche all’attenzione della Procura dei minori di Bologna. Il personale sanitario, infatti, ha informato i carabinieri della compagnia di Cervia Milano Marittima, che hanno subito svolto accertamenti. A scuola hanno raccolto il racconto delle insegnanti, all’ospedale si sono sincerati delle condizioni dello studente malmenato.

I due, peraltro, oltre che compagni di classe sono amici, si frequentano anche al di fuori della scuola e per giunta con le rispettive famiglie. Per questo vengono esclusi l’ipotesi del bullismo o, sullo sfondo, motivazioni razziali dovute al fatto che l’aggredito è di origine straniera.