Ceduta in sposa a 12 anni per un debito di 30mila euro: violentata la prima notte di nozze

La giovane del Bangladesh ha ripercorso la sua vicenda durante il processo che si è aperto davanti al collegio penale del tribunale di Ravenna. Imputati il padre e la matrigna, che abitano nel Rodigino, e l'ex marito

Una sposa bambina

Una sposa bambina

Ravenna, 24 ottobre 2014 - Picchiata in famiglia da quando aveva sei anni. Poi a 12 anni, per un debito da 30mila euro maturato dai genitori, era stata ceduta in sposa a un connazionale che la prima notte di nozze aveva abusato di leiAlla fine era riuscita a lasciarlo e, dopo qualche tempo, a raccontare tutto alla polizia. A ripercorrere l’accusa è stata la stessa ragazzina - una giovane del Bangladesh - nel processo che si è aperto in mattinata davanti al collegio penale del Tribunale di Ravenna.

Imputati il padre e la matrigna - due 45 enni che ora abitano in provincia di Rovigo e che sono difesi dall'avv. Alessandro Reggiani di Ravenna - per maltrattamenti in concorso. E l'ex marito della ragazza - un 36enne difeso dall'avv. Chiara Bezzi di Bergamo, citta' dove ora lui abita - per violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenni.

Secondo quanto riferito dalla giovane, i genitori - all'epoca commercianti a Ravenna - aveva maturato quel debito con il 36enne che abitava nella vicina Forli'. La matrigna gli avrebbe allora proposto di estinguerlo con un matrimonio celebrato a Ravenna a fine primavera 2006, quando secondo i documenti di anni la giovane ne aveva appena 12. Una cerimonia religiosa naturalmente mai trascritta. Sull'eta' esatta della ragazza non c'e' pero' accordo tra le parti: per la madre naturale, che abita in Bangladesh, sarebbe di due piu' grande. Mentre secondo una consulenza osteometrica depositata dalla difesa, al matrimonio avrebbe avuto 15 anni. In ogni caso, la ragazza ha sostenuto di essere stata abusata anche la prima notte. E che gli abusi a opera del marito manesco, geloso e spesso ubriaco si sarebbero ripetuti altre volte pure a Vicenza, citta' nella quale si erano trasferiti rimanendo per un paio di anni.

Poi, dopo vari tira e molla e un passaggio in Bangladesh dai genitori di lui, lei era tornata con la famiglia a Ravenna. Quindi era scappata e affidata ai servizi sociali di Faenza, nel ravennate; finche' nel 2011 aveva denunciato tutto. Per quanto riguarda la difesa dell'ex marito, mai nessuna coercizione: a riprova, sono state depositate lettere d'amore che la ragazza aveva continuato scrivere all'uomo anche dopo al fine della relazione. Prossima udienza a meta' dicembre.