Disabile picchiato a scuola, la preside: "Un incidente, nessun bullismo"

La dirigente delle elementari "Pascoli", Maria Rita Pasqualin si difende

Maria Rita Pasqualin (Donzelli)

Maria Rita Pasqualin (Donzelli)

Rovigo, 13 ottobre 2016 - «Nel nostro istituto non c’è nessun fenomeno di bullismo. L’episodio del bambino disabile picchiato da un compagno e finito a terra è stato ingigantito. Si è trattato solo di qualche spinta di troppo tra ragazzini. Uno dei due, in questo caso il bimbo portatore di una lieve disabilità, si è fatto male». A parlare è Maria Rita Pasqualin, preside della scuola elementare Giovanni Pascoli di via del Tintoretto, dopo che una mamma ha postato sulla sua pagina Facebook le foto delle ferite riportate dal suo bambino disabile di 10 anni, picchiato, qualche giorno fa, da un compagno di classe e medicato con una prognosi di 10 giorni.

La donna, Cinzia Miatton, residente in città, ha presentato denuncia in questura, rivelando che il figlio, da due anni, sarebbe costretto a subire pesanti atti di bullismo da parte di alcuni coetanei. Si è poi rivolta al Provveditorato di Rovigo per chiedere il trasferimento immediato del figlio in un’altra scuola elementare della città, per porre fine alle sofferenze psichiche e fisiche a cui il minore sarebbe sottoposto quotidianamente in classe. Pesanti le insinuazioni della mamma rivolte alle insegnanti del figlio, accusate «di non fare niente» per fermare i bulli che avrebbero preso di mia il bimbo.

«Le problematiche del bambino ad inserirsi all’intero della classe sono dovute anche alla scarsa frequentazione del bambino alle lezioni – spiega la preside -. Sia io e sia le insegnanti, anche negli anni passati, abbiamo più volte richiamato la madre per le troppe assenze del figlio. Un bambino che secondo la documentazione in possesso della scuola risulta essere stato certificato per una lieve disabilità, ma comunque in buona salute fisica. E’ sicuramente un bimbo molto sensibile che va seguito con attenzione, quello che noi facciamo, in tutte le cinque ore di lezione quotidiane, affidandolo ad un’insegnante di sostegno. L’episodio spiacevole a cui si riferisce la madre, si è consumato al momento dell’uscita dei bambini, ossia quando li raduniamo nel salone centrale, pochi attimi prima del suono della campanella. Le insegnanti non si sono accorte di niente, data anche la confusione di quegli attimi, ma appena abbiamo visto il bimbo in difficoltà, sia il personale di servizio, sia le maestre sono corse ad aiutarlo e lo hanno medicato. I genitori del bambino violento sono stati subito avvisati. Nei giorni seguenti però la mamma del bimbo disabile non si è mai rivolta a me per chiedermi spiegazioni, ma è andata direttamente dal provveditore per chiedere che il figlio venisse immediatamente spostato».

E la preside aggiunge: «In queste ore, sto ricevendo decine di messaggi di solidarietà da parte dei genitori degli alunni che frequentano la nostra scuola. Tutti concordano con me che non esiste alcun fenomeno di bullismo incontrollato nel nostro istituto. Ci sono anche altri bambini portatori di disabilità, ma nessun genitore ha mai riscontrato tale problema. Nel caso di cui si discute, forse c’è stata una scarsa collaborazione della famiglia nei confronti della scuola nella gestione di questo bimbo. L’episodio denunciato dalla madre si poteva verificare anche tra bambini di pari abilità, urlare al bullismo nei confronti di un disabile mi sembra alquanto esagerato».